«Ho ad esempio coniugato i verbi dall'infinito al presente per essere più efficace: modificare "maltrattare" in "ti maltratta", "pizzicare" in "ti pizzica" aiuta a sentire di più la frase. Tra le altre cose ho modificato il verso "assassinare", mettendo il condizionale per dare un segnale di speranza».
«Il violentometro è importante perché consente di interiorizzare gli indicatori, è uno strumento che porta alla comprensione e alla autoconsapevolezza: la lettura infatti stimola la sensibilità anche di chi è vicino a persone che possono trovarsi in condizioni di pericolo e ha una grande possibilità di circolare». Il progetto è sviluppato in Italia a spese della dottoressa. «Chi volesse diffonderlo e stampare il violentometro può contattarmi su Facebook» spiega al Messaggero Barbara. A giugno il progetto verrà discusso presso eCampus. Sul violentometro è stato inserito il numero nazionale anti-violenza 1522 della presidenza del Consiglio delle Pari Opportunità. Le le Tassiste di Roma hanno accolto l'iniziativa aiutando a diffondere il progetto.
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