Diciotto vestiti, diociotto storie di stupri. Una maglietta gialla, un paio di jeans, un vestitino rosa, pantaloncini da basket. Colori, oggetti e racconti in una mostra molto particolare che fa il giro del web. "What Were You Wearing?" (cosa indossavi?) è una galleria d'arte creata dall'Università del Kansas che ha un obiettivo: sconfiggere il falso mito che la violenza sessuale è causata anche dai propri abiti. «Vogliamo che le persone si riflettano nell'installazione, nella descrizione, negli abiti» ha detto al
Chicago Tribune Jen Brockman, direttore dell'istituto universitario per la prevenzione e l'educazione sessuale dell'istituto universitario.
Le storie sono state raccolte dagli studenti universitari attraverso le testimonianze dei sopravvissuti sui social e nei centri di difesa contro le violenze. I vestiti esposti non sono quelli originali: ma sono stati donati dagli studenti. «Molti sopravvissuti hanno visitato la mostra - ha detto il professor Brockman - e hanno capito che non avevano alcuna colpa".
La mostra diventerà presto virtuale e resterà visibile nelle pagine del sito dedicato.