Quel che resta di un tronco di un albero abbattuto diventa una matita gigante e colorata. Una cassetta della frutta un elemento per adornare l'aiuola. Una sedia lasciata davanti a un cassonetto viene appesa a un albero e diventa un'aiuola. Hanno creato il movimento "GREEN Thumbs - noi colori amo le strade in verde" e stanno abbellendo angoli di Roma cercando di strapparla dal degrado condividendo su Facebook le loro opere sperando di contagiare tante altre persone.
Due donne, artiste, sono riuscite a fare un passo oltre il "retake". La loro missione è: «Sensibilizzare la cittadinanza sui temi del riciclo e della limitazione della produzione dei rifiuti, sostenendo un processo di adozione di luoghi pubblici».
Silvia Castaldo e Heidi Hirvonen sono le promotrici del movimento che sta portando energia colorata nella Capitale. «Facciamo piccoli interventi ambientali nel territorio, ci sono già delle Istallazioni all'Eur, l'iniziativa è totalmente gratuita - racconta Silvia - Le istallazioni su aiuole o parchi pubblici sono ancorate con sistemi rimovibili».
L'ultima operaè stata realizzata tra via dei Colli Portuense e largo La Loggia. «Era da tempo che guardavo quei tronchi - spiega Silvia - e mi è venuta l'idea delle matite visto che stiamo vicino a delle scuole, le installazioni infatti vengono collegate in base alle caratteristiche del luogo. In altri casi c'è il site specific, è il posto che ispira. Obiettivo è fare arte in posti degradati, la gente è molto distratta, va instradata alla cultura e alla bellezza dell'arte».
Hanno iniziato a creare installazioni all'Eur «un tempo quartiere del razionalismo ora si è degradato, per questo abbiamo iniziato da lì». Usano soltanto oggetti riciclati, la plastica è vietata. «Se ci fosse più richiesta di bellezza, sarebbe tutto più piacevole» aggiunge Silvia che ogni tanto parte con una damigiana e va a innaffiare le installazioni. Su ogni installazione c'è un invito: «Assemblando oggetti di qualsiasi tipo crea una street art, sensibilizza tutti con il sollievo degli occhi e del corpo e contribuisci, versa acqua anche tu!».
Sono donne e coraggiose. «In realtà non potremmo posizionare le installazioni, abbiamo provato a chiedere l'autorizzazione, ma la burocrazia ci ha bloccate». Ma non si sono arrese.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout