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di Laura Bogliolo

App, ospedali e disabilità

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Mercoledì 11 Maggio 2016, 22:39
Comunicare meglio con l'ospedale grazie ai Big Data. Nell'ospedale per bimbi Alder Hey di Liverpool si sta lavorando a un progetto che prevede l'utilizzo di un'app per raccogliere feedback da parte dei piccoli pazienti e dei loro genitori. L'applicazione realizzata in collaborazione con Ibm Watson, consentirà, spiegano la Bbc e il Financial Times, di inviare domande e ottenere informazioni sulla permanenza in ospedale (dal menu ai dettagli sulla terapia), e potrà essere utile anche per ricordare appuntamenti e avere maggiori informazioni sulle procedure cliniche. L'obiettivo è offrire un servizio più personalizzato. 

Anche in Italia le app vengono sempre più utilizzate in ambito ospedaliero e per chi ha difficoltà. Usando l'app E-Lisir chi è sordo sarà facilitato a comunicare con gli operatori dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. L'applicazione consente di fare una videochiamata a un video-centro dove ci sono esperti della lingua dei segni che possono tradurre le richieste. I punti di accesso E-Lisir sono cinque: due nella sede del Gianicolo presso gli sportelli amministrativi e nel Pronto soccorso, gli altri nelle sedi di San Paolo Fuori le Mura, Palidoro e Santa Marinella. Il servizio di traduzione e tablet sono stati donati da Video Assistenza Mobile e Rotary Club Casal Palocco-Roma alla Fondazione Bambino Gesù Onlus.Il servizio lo scorso anno era stato attivato presso l'Università e il Policlinico di Roma Tor Vergata, presso l'info-dell'Opera Romana Pellegrinaggi e nel Punto informazioni turistiche di piazza Sonnino, a Trastevere: digitando sullo schermo le domande preimpostate, l'assistente virtuale risponde con il linguaggio dei segni. 
A Trieste invece è stata sperimentata sperimentata l'app Pedius per consentire ai sordi di comunicare con i vigili: le parole degli operatori vengono trasformate in un messaggio scritto. 

 
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