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di Luca Cifoni

Le leggi-mostro, eredità dei voti di fiducia

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Sabato 8 Agosto 2015, 22:47
Dell'eccessivo ricorso al voto di fiducia da parte dei governi italiani si è parlato tanto, ma nel corso degli anni recenti non è cambiato quasi nulla. L'attuale esecutivo, in carica da un anno e mezzo, ha fatto uso già oltre quaranta volte a questo strumento che nella Costituzione è considerato eccezionale. Al di là di altre considerazioni, i voti di fiducia hanno una spiacevole conseguenza pratica che si protrae nel tempo: rendono le leggi ancora più incomprensibili di quanto non siano già. Infatti la procedura della fiducia richiede di condensare l'intero testo legislativo e le modifiche già apportate nel corso dell'iter parlamentare (più eventualmente altre) in uno o al massimo due-tre articoli. Ne risultano pagine e pagine di disposizioni raggruppate in centinaia di commi, senza elementi di separazione tra una materia e l'altra né titoli che possano minimamente orientare il lettore. Un esempio? L'unico articolo dell'ultima legge di Stabilità di commi ne contiene 735 e qualcuno di questi tocca anche direttamente la vita dei cittadini. Se prima capire era difficile, così è impossibile
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