Ci si può chiedere quali saranno le conseguenze non solo e non tanto economiche, ma soprattutto sociali e culturali, di una situazione del genere. Ed il pensiero corre alle cronache estive che raccontano del diffondersi in alcuni Paesi europei si strutture turistiche che escludono i piccoli o comunque non li vedono di buon occhio. Allora, proseguendo un po' sul filo del paradosso, viene in mente che altri alberghi, anche per favorire i clienti, aprono le proprie parte agli animali domestici ed in particolare ai cani. Già, ma quanti sono i cani in Italia? Non si trovano facilmente statistiche ufficiali o comunque affidabili su questo punto, ma secondo stime della Fediaf (la federazione europea tra le imprese che si occupano di almentazione degli animali domestici) la popolazione canina sfiora da noi i 7 milioni. Ovvero quasi un milione in più rispetto al numero dei bambini.
Tanti o pochi? Sempre prendendo per buone le cifre della Fediaf, è una presenza simile - in rapporto ai residenti umani - a quella di Spagna e Francia, inferiore rispetto al Regno Unito e superiore a quella della Germania. Di questi quattro Paesi però il nostro è quello in cui la supeiorità numerica dei cani è più evidente. In Spagna il diivario c'è ma è molto limitato, in Gran Bretagna i due numeri sono praticamente equivalenti, mentre in Germania dove come abbiamo visto la popolazione infantile è più esigua, è minore anche la presenza degli amici a quattro zampe. Il problema naturalmente non sono i cani, che spesso vivono all'interno di famiglie con prole. Il problema è che sei milioni di bambini in questo Paese sono pochi.
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