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di Luca Cifoni

I tedeschi e noi

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Lunedì 20 Luglio 2015, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 08:27
La Germania non sembra essere molto popolare da noi, di questi tempi. In realtà non si tratta di un fenomeno nuovo: le polemiche sull'esito delle trattative per la crisi greca hanno riacutizzato un sentimento già emerso in modo evidente anche in anni recenti. E come spesso accade, il giudizio sulle scelte dei governanti e sui loro eventuali errori (ce ne sono stati di sicuro), rischia poi di essere trasferito senza troppe distinzioni ad un intero Paese.Un Paese che a volte siamo portati a sentire agli antipodi rispetto all'Italia, ma che al di là delle ovvie differenze e delle rappresentazioni caricaturali che talora se ne fanno ha diverse affinità con il nostro, sia in positivo che in negativo. Proverò ad elencarne alcune in maniera inevitabilmente molto sommaria.

Anche per motivi storici (unificazione relativamente recente, assenza di una monarchia nazionale centralistica) la Germania come l'Italia - e a differenza ad esempio di Francia e Gran Bretagna - è una realtà con varie "capitali" che si differenziano sul piano economico, politico culturale e con un sistema vitale di aree urbane. Sul piano più strettamente economico, quella tedesca è fondamentalmente un'economia manifatturiera orientata all'esportazione: modello che appartiene anche a noi, sebbene con dimensioni un po' meno imponenti e specializzazioni produttive abbastanza diverse.

Entrambi i Paesi, anche se con modi, tempi ed esiti diversi, si sono trovati e si trovano ad affrontare la sostanziale spaccatura in due dei propri territori, con un'area (l'Est ex comunista da una parte, il Sud dall'altra) caratterizzata da livelli di sviluppo e di reddito significativamente più bassi rispetto all'altra. Infine le attuali strutture demografiche sono ampiamente sovrapponibili: Germania e Italia sono i due Paesi più vecchi d'Europa e di questa situazione devono gestire le conseguenze in termini di Stato sociale, innovazione e così via.

Dove finiscono le somiglianze allora? Gli aspetti che ci separano sono ovviamente parecchi, ma qui vorrei indicarne uno solo: quella capacità di coesione che in Italia pare stesso scarseggiare. Chi ha vissuto in Germania ha potuto forse rilevare tracce di questa virtù (se la vogliamo chiamare così) anche in aspetti minuti del vivere civile; ma è soprattutto nelle grandi scelte del sistema Paese che se ne apprezzano gli effetti. È una virtù che confina con il vizio dell'egoismo? Il rischio forse esiste, ma sarebbe di certo minore se la coesione tedesca incontrasse, a delimitarla, quella di altri Paesi.
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