Coronavirus nel Sannio, al via
il test su seimila studenti

Coronavirus nel Sannio, al via il test su seimila studenti
di Luella De Ciampis
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Mercoledì 16 Settembre 2020, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 14:12

Seimila studenti e altre 500 unità tra docenti, personale tecnico e amministrativo sono chiamati a eseguire uno screening di controllo per il Covid che partirà il 22 settembre per volontà dell'Università del Sannio. In vista della ripresa delle attività di didattiche in aula, l'Ateneo, di cui è rettore Gerardo Canfora, ha organizzato uno screening per il rilevamento molecolare di infezione da Covid-19, mediante tampone salivare, gratuito e su base volontaria per tutta la comunità universitaria, mirato a garantire la più elevata condizione di sicurezza sanitaria a studenti, personale tecnico amministrativo e personale docente. All'organizzazione e alla realizzazione dell'iniziativa, oltre al dipartimento di Scienze e Tecnologie dell'Università e alla spin-off universitaria Genus Biotech, parteciperanno l'Ordine dei Medici, l'Ordine degli Infermieri, l'azienda ospedaliera San Pio e l'Asl. Un'operazione di massa, quella messa in moto, che prevede una novità assoluta rispetto ai test effettuati in precedenza, rappresentata dall'esame sulla saliva che costituisce il modo più sicuro per attestare la presenza del virus da Covid-19.

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L'ATTESA
Intanto, i test rapidi eseguiti sugli over 70 nel corso della campagna di screening organizzata al «Palatedeschi» dal Comune di Benevento, confermano il trend di tutti gli altri screening fatti in città perché delle 2029 persone che si sono sottoposte al controllo solo 25 sono risultate positive e quattro o cinque hanno avuto un responso incerto. Adesso saranno i tamponi rinofaringei a convalidare o meno la positività emersa dal test sul sangue che dimostra che si è entrati in contatto con il virus ma non per forza ci si è ammalati. «L'operazione over 70» rappresenta un'ulteriore conferma che la percentuale dei positivi è pari al 2,5% come già acclarato in altre campagne di controllo. Un risultato che fa cadere ogni speranza riguardo la sospirata conquista dell'immunità di gregge e che, con altri elementi, conferma la quasi totale estraneità al Covid da parte della popolazione del Sannio.

IL REPORT
L'elemento, che più di altri è a conforto della scarsa presenza del virus sul territorio, è rappresentato dai nuovi contagiati, quasi tutti giovanissimi, asintomatici e risultati positivi al ritorno dalle vacanze fuori regione i quali, tuttavia, potrebbero rappresentare un concreto rischio per gli adulti delle famiglie di appartenenza. Ma resta il fatto inconfutabile che il virus arriva da fuori perché, anche nel corso della prima ondata della pandemia, già il primo caso in assoluto, relativo al militare di Guardia Sanframondi, è arrivato da fuori. Così è stato anche per il cluster di Villa Margherita, dove il primo contagiato proveniva da una clinica irpina. Da qui è cominciata l'escalation di casi che hanno coinvolto personale medico e infermieristico della clinica di contrada Piano Cappelle e dei reparti più a rischio dell'ospedale Rummo. Rimane fermo a 65 il numero dei positivi, con quattro nuovi casi bilanciati da altrettante guarigioni. I quattro nuovi positivi sono stati registrati a Fragneto L'Abate, a San Bartolomeo in Galdo, a Torrecuso e a Dugenta, cui si aggiungono le guarigioni a Benevento, Telese Terme, San Lorenzo Maggiore e Sant'Agata de' Goti. Dal primo agosto il numero dei contagiati è pari a 90 ma solo una decina di persone ha avuto necessità di essere ricoverate. Al «Rummo», ieri, sono stati processati 95 tamponi, tutti dall'esito negativo mentre nell'area Covid sono ricoverati 13 pazienti ma solo quattro residenti nel Sannio. Una cifra irrisoria se comparata a quella riportata nel report dell'azienda ospedaliera del 15 maggio, quando c'erano 60 pazienti in degenza. Nonostante l'acclarata minore aggressività del virus, l'aumento quotidiano e costante dei casi sta spingendo i sindaci a potenziare le misure di contrasto al virus. In quest'ottica, il sindaco di Durazzano, Alessandro Crisci, ha reso pubblica un'ordinanza in cui, oltre a ribadire l'uso delle mascherine anche all'aperto e a invitare sia i positivi al Covid che le persone in attesa di conoscere l'esito del tampone a rispettare rigorosamente la quarantena, impone a tutti gli esercizi commerciali, anche quelli che somministrano cibi e bevande, di rispettare l'orario di chiusura serale entro le 21.
 

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