Subiaco, terrore per due furti in villa: «Ora abbiamo l'allarme anche quando siamo dentro casa»

Avvelenati i cani da guardia, hanno messo a soqquadro intere stanze e portato via un bottino da 30mila euro. Indagano i carabinieri

Subiaco, terrore per due furti in villa: «Ora abbiamo l'allarme anche quando siamo dentro casa»
di Antonio Scattoni
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Martedì 17 Maggio 2022, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 14:31

A Subiaco ormai è caccia alla banda che svaligia le ville. Prese di mira le abitazioni di un noto imprenditore locale e di un pediatra che è anche medico di famiglia e molto conosciuto in zona. Sotto attacco è il comprensorio residenziale immerso nel verde che va da contrada San Vito a contrada Pozziglio in prossimità della frazione di Vignola e alle pendici del massiccio che porta all’eremo di Santa Chelidonia. I furti nelle due abitazioni sono avvenuti nei giorni scorsi ed in casa non c’era nessuno,  una villa è stata svaligiata in piena mattinata, un’altra nella tarda serata, ma anche altre abitazioni sarebbero state prese di mira.

Sui colpi indagano i carabinieri della Compagnia di Subiaco.

Dal racconto del medico e dell’imprenditore la banda  seguirebbe le mosse delle vittime per poi agire rapidamente ed indisturbata. Nel mirino dei ladri solo gioielli, oro, anelli, collane e orologi, il bottino dei colpi alle due ville si aggira intorno ai 50 mila euro.

Nella zona ormai si vive nella paura e anche nella vicina frazione di Vignola la gente è nel terrore. Come è accaduto solo qualche giorno fa ad una famiglia di Vignola che risiede proprio sulla provinciale: «Il cane dentro casa si è messo ad abbaiare come non aveva mai fatto – racconta Angelo – e si sentivano rumori all’esterno. In casa c’era mia moglie e mio figlio era notte ed io ero al  lavoro. Mia moglie non è uscita si è messa a gridare che telefonava ai carabinieri come ha fatto e in pochi istanti il cane ha smesso di agitarsi e i rumori sono scomparsi. Poi sono arrivati i carabinieri, mia moglie è uscita ma non c’era più nessuno e nemmeno segni di effrazione a porte e finestre. Probabilmente erano solo cinghiali ma questo è il clima in cui viviamo dopo i furti alle ville».

E il racconto dell’imprenditore e del medico dimostra che gli uomini della banda agiscono da professionisti e studiano le loro vittime. «Era di sabato –  dice il dottore  di famiglia Walter Formiconi – i miei figli che vivono fuori sono venuti a trovarci e solo all’ultimo momento intorno alle 21 hanno  deciso di andare con gli amici. Con mia moglie allora abbiamo deciso di andare in  un ristorante nella vicina frazione di Madonna della Pace. Siamo usciti alle 21,30 e rientrati intorno alle 23,30, quando mi sono avvicinato con l’auto ho visto che a casa era tutto aperto. Sono entrato in cucina ed era tutto sottosopra, ho preso un bastone e sono andato al piano superiore, c’era il caos, avevano aperto tutto. Sono sicuro che quando sono arrivato erano ancora dentro e sono fuggiti dal retro perché sul prato ho trovato un mazzo di chiavi».

Per il medico erano stati certamente spiati, ingente il bottino: «Intorno ai 30 mila euro –  dice  Formiconi - hanno  preso tutti i gioielli di mia moglie e due miei  Rolex, un Gmt Master e un Explorer». Ma c’è un precedente che allarma: «Il mio dobermann – conclude il medico – era stato avvelenato due giorni prima, ma non avrei mai pensato al furto in casa, ora viviamo nella paura, abbiamo  l’allarme anche quando stiamo dentro. Quella sera avevo dimenticato di accenderlo».

Identico modus operandi dall’imprenditore, ma questa volta villa svaligiata di mattina: «Mia moglie e mio figlio ogni mattina escono per andare a lavorare ad Avezzano – racconta Felice Tonda- io tornavo da un viaggio di lavoro in medio oriente. Quando sono arrivato intorno alle 17,30 porte e finestre erano aperte. Sono entrato in cucina ed era tutto devastato. Ho capito che erano arrivati i ladri, ho avuto paura sono subito uscito e ho  chiamato i carabinieri e con loro sono andato nel piano superiore».

Anche qui razziati oggetti di valore: «Tutti i gioielli di mia  moglie – dice Felice Tonda – e una mia collezione di  14 orologi con un Rado e uno dell’orafo Zanetti, e pure mille euro che  erano  in un cassetto, bottino circa 15 mila euro». L’imprenditore aveva anche due pitbull di guardia ma non si sono mossi: «Avevano dei graffi sul viso – spiega Felice – per mia moglie gli avevano gettato dell’anestetico e li avevano resi innocui».

A che ora il colpo ? «Una vicina ha visto due dalle 10 alle 12 – conclude Tonda – pensava a degli amici di famiglia. Comunque sono entrati anche in una villa con antifurto inserito e hanno rubato. Siamo monitorati. Ora viviamo nella paura ma non possiamo rassegnarci, dobbiamo fare qualcosa. Per ora  abbiamo aperto una chat tra  vicini, ci scambiamo informazioni».  

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