Guidonia, la "metamorfosi" di via Roma: chiudono i vecchi negozi, ma il nuovo avanza

Il sindaco di Guidonia Michel Barbet
di Elena Ceravolo
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Martedì 16 Febbraio 2021, 01:02

La crisi economica innescata dal Coronavirus sta stravolgendo gli equilibri commerciali di via Roma, la strada simbolo di Guidonia. Vetrine storiche, specie negozi di abbigliamento, hanno chiuso per lasciare il posto a mini-market. Dal Comune per ora nessun concreto piano per il commercio. Il corso della Città dell’Aria ha cambiato volto e sostanza: si fa fatica a riconoscere la strada dello shopping che per decenni è stata il salotto cittadino. Giù tante saracinesche, bene gli alimentari (altri ne apriranno), come sempre la storica pasticceria.


«In molti casi il lockdown ha solo accelerato una tendenza che nessuna politica ha saputo contrastare», è l’analisi di Giuliano Lombardozzi, portavoce di Uni.Ca, l’Unione dei commercianti associati e titolare di Milory, unica boutique a rischio chiusura dopo 40 anni di attività. «Il commercio del centro è distrutto – continua Lombardozzi - Gli affitti sono fuori dalla realtà per chi non incassa, senza nessuna disponibilità al ribasso. Per ora le nuove aperture sono alimentari e punti food. Tutto il resto, quello che fa vetrina, è in estinzione». Delusione anche per i segnali dal Comune: «Ci propongono una piattaforma online. Che ce ne facciamo? Via Roma ha bisogno di cose concrete». I bar reggono ma potrebbero lavorare di più se sul corso tornasse il passeggio. «Sono rimasti pochi negozi – spiega Laura Pucci del bar “Il gusto”- Serve una politica oculata, capace di equilibrare l’assortimento delle attività. Sarebbe un bene per i cittadini. I quali non vengono dagli altri quartieri se sanno di trovare il nulla».


Sulla stessa lunghezza d’onda Aldo Pancaldi, che da 39 anni gestisce la cartoleria-libreria Graphotecniche, un’istituzione: «Bisogna lavorare per rendere di nuovo il centro attrattivo, favorire il passaggio.

I cambi alla viabilità lo ostacolano. Pure la pineta non c’è più: tagliati i pini, un polmone verde sparito. I negozi storici reggono il tessuto sociale». Tanti vogliono dal Comune la ri-valorizzazione della strada. Come l’agenzia “Sibilla Viaggi 2.0”: «E’ un momento in cui sarebbe bello almeno non sentirsi soli, parte di qualcosa per coltivare la speranza per buttare il cuore oltre questo incubo – dice Amelia Accardi - Per esempio se ci fosse la possibilità di proiettare diapositive di nuove mete di viaggio in questa nostra bellissima via Roma sarei felice». Combattere lo spopolamento commerciale del centro è uno degli impegni di Valentina La Cecilia, titolare di Aneda Consulting e responsabile del progetto “Guidonia Shopping District”.

«Attualmente – sottolinea - quello che manca è un piano del commercio valido, che spinga ad investire su Guidonia, terza città del Lazio. Il problema del caro affitti è cruciale. Molti hanno preferito trasferirsi in altri quartieri a caccia di costi più contenuti». E anche dal Comune guidato dal sindaco Barbet ci si attende uno slancio finora non visto: «Ci eravamo offerti di programmare gratuitamente quattro monitor da strada che da anni sono chiusi in qualche magazzino, ma non abbiamo avuto risposta. E non si vede nessun entusiasmo nemmeno rispetto alle tante idee dei commercianti, la cui inventiva andrebbe invece valorizzata”. Una di queste è quella di Giuliano Lombardozzi: «Le vetrine – spiega - potrebbero ospitare fotografie e oggetti utili a narrare le origini di Guidonia, le storie i personaggi. Il motivo è che al degrado bisogna reagire. Non si può cadere nell’oblio».

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