Castelli, ristoratori in rivolta da Ariccia a Grottaferrata: «Così ci annientano, ma non ci arrendiamo»

Una delle fraschette chiuse ad Ariccia
di Luigi Jovino
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Mercoledì 13 Gennaio 2021, 19:02

Serrata ieri pomeriggio alle fraschette di Ariccia per protestare contro la politica del Governo. Un grido di dolore: «Così non si può andare avanti». I titolari dei tipici locali della cittadina del ponte e della porchetta hanno chiuso i battenti e sono scesi in piazza, aderendo alla giornata nazionale di protesta organizzata dal Movimento Italiano Ospitalità, aderente alla Federturismo. I ristoratori dei Castelli, da Grottaferrata a Marino, da Frascati e Genzano, si sono collegati alle associazioni nazionali di categoria per avere «maggiore voce in capitolo» e cercare uno sbocco a quella che ormai è una lotta per sopravvivere.


«Ci stanno costringendo – dice Maurizio Zamparini, presidente dell’Associazione Fraschette di Ariccia – a chiudere definitivamente i nostri locali, strangolando un’economia che sostiene l’intero comparto alimentare dei Castelli.

I ristori promessi e la cassa integrazione non arrivano e non sappiamo come aiutare i dipendenti, che sono una risorsa decisiva». le fraschette domani avranno un incontro con Gianluca Staccoli, il sindaco, che si è impegnato a lottare al loro fianco per avere risposte dal Governo Conte su aiuti e contributi a fondo perduto.


Molti ristoranti dei Castelli hanno chiuso tutto. La sola apertura nei giorni feriali fino alle 18 non dà margini di guadagno ed è difficile perfino fare la spesa. «Non capisco perché – afferma Fabrizio Mari, ristoratore di Grottaferrata – la nostra categoria venga così penalizzata. Dal lunedì al venerdì continuiamo a lavorare a pranzo. Ma non si sa mai cosa si debba fare il sabato e la domenica. Aspettiamo i decreti del Governo ma è come stare davanti alla roulette. Tanti luoghi dello shopping sono pieni di gente. Ai ristoranti sono state imposte regole che tutti rispettiamo. Ma le restrizioni e le chiusure sono sempre crescenti. Saremmo anche d’accordo ad accettare nuove regole, sempre che ci permettano di lavorare pure la sera».


I titolari di tante aziende tengono a far sapere che per il momento nei ristoranti, dove quasi sempre vengono presi nomi e telefoni dei clienti, non ci sono stati casi. Tutti si aspettano una svolta è più liberalizzazioni. «I Castelli - afferma Massimo Pulicati, presidente dell’associazione “Gustati” di Grottaferrata - hanno una storia e una tradizione secolare. Non si può assistere alla distruzione di un settore che muove milioni di euro».

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