Ariccia, al nuovo ospedale dei Castelli precedenza ai pazienti Covid. I sindaci della zona: «Dove mettiamo gli altri malati?»

Narciso Mostarda, 58 anni, direttore generale della Asl Rm6, competente dai Castelli al mare
di Luigi Jovino
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Sabato 7 Novembre 2020, 11:47

Il Nuovo Ospedale dei Castelli di Ariccia, il maggiore della zona, viene riconvertito quasi totalmente al Covid per decisione della Regione. Le perplessità tra i sindaci stanno diventando enormi. Nei giorni scorsi, nel territorio dell’Asl Roma 6, il numero dei positivi è salito vertiginosamente e si è reso necessario trovare nuovi reparti se non addirittura ospedali interamente dedicati al Coronavirus. Ma nei Comuni cova la rabbia. «Dove mettiamo gli altri malati?». I dirigenti dell’Asl Roma 6, in questo marasma, hanno emesso solo un laconico comunicato in cui si afferma che «la direzione strategica sta monitorando la situazione e sta facendo diverse ipotesi di lavoro per fronteggiare il fabbisogno».


L’ordinanza regionale ieri sera ha portato i posti per il Covid ad Ariccia da 30 a 100 e quelli in terapia intensiva da 4 a 10. Al Noc ci sono 159 posti: ora circa il 70% sono per il virus. Dovrebbero chiudere Cardiologia, Medicina, Chirurgia e Ortopedia. «Non condivido affatto la scelta - dice Gianluca Staccoli, sindaco di Ariccia - Mancheranno reparti per la cura e la riabilitazione di altri malati. Dove li mettiamo? I dirigenti sanitari si rendano conto delle necessità». Critiche anche da altri sindaci, che pure non sottovalutano l’epidemia. «Oramai andiamo in ordine sparso - afferma Luigi Galieti da Lanuvio - Nessuno dei dirigenti dell’Asl Roma 6 ci informa delle decisioni.

Abbiamo chiesto l’assise dei sindaci della Asl per capire insieme come affrontare questa fase garantendo ai malati di altre patologie cure e terapie. Non ci sono state risposte». La Asl Rm6 è guidata dal 2016 da Narciso Mostarda, 58 anni, ex direttore degli ospedali riuniti di Anzio e Nettuno, proposto a suo tempo direttamente dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.


La Regione ha anche stabilito il numero dei posti Covid in altri ospedali. All’ex San Giuseppe di Albano dovrebbero essere disponibili 71 letti ordinari e 9 di terapia intensiva, mentre alla casa di cura Ville delle Querce di Nemi ci saranno 36 ricoverati. Al Regina Apostolorum di Albano 84 letti e 9 intensive. Sei persone tra medici e infermieri sono risultati positivi al pronto soccorso dell’ospedale di Velletri, che resterà chiuso oggi e domani. I casi urgenti, un infarto, un ictus, un’emorragia, in teoria dovrebbero finire all’ospedale di Ariccia, “requisito” per l’epidemia. La situazione è così. 

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