«Vietato mangiare cani e gatti»: e adesso c’è chi pensa alla legge

di Marco Pasqua
1 Minuto di Lettura
Martedì 14 Maggio 2019, 00:15 - Ultimo aggiornamento: 13:13
Ciò che non è vietato, è permesso? E, soprattutto, questa regola vale anche per ciò che mangiamo? L’interrogativo, più che lecito, non è sembrato proprio campato in aria, tanto che la commissione giustizia della Camera ha messo in discussione, il 29 aprile, una proposta di legge «sul divieto di macellazione e consumo delle carni di cane e di gatto».

La proposta di legge (la firma il pentastellato Carmelo Massimo Misiti) nasce per colmare un vuoto giuridico. Infatti, il regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni, stabilisce che «la macellazione è consentita solo nei pubblici macelli e, a riguardo, si riferisce solo ai bovini, bufalini, suini, ovini, caprini ed equini. Quindi, si possono mangiare il manzo, il bufalo, la mucca, il toro, il maiale, il cinghiale, le capre, gli agnelli, le pecore e i cavalli». «Il regolamento – fa notare Misiti nella relazione alla pdl – tuttavia, non fa riferimento ai leporidi e, se dovessimo ritenere l’elenco chiuso, non sarebbe legale mangiare coniglio e, allo stesso modo, dovrebbe essere vietato mangiare galline e polli».

La conclusione è che «non esistono norme che regolano le modalità di macellazione e di conservazione, ai fini della vendita, delle carni di cane e di gatto». Da qui quella che potrebbe essere definita legge salva-gatti (e cani).
© RIPRODUZIONE RISERVATA