Vaticano, liberati in cielo i palloncini, Marevivo chiede al Papa di proibirli: «Uccidono le tartarughe e i mari»

Vaticano, liberati in cielo i palloncini, Marevivo chiede al Papa di proibirli: «Uccidono le tartarughe e i mari»
di Franca Giansoldati
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Martedì 1 Febbraio 2022, 18:33 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 11:26

Città del Vaticano – Il Papa della Laudato Sì inciampa nel killer delle tartarughe: i palloncini di plastica. Altro che «segni di speranza nel cielo», come li aveva definiti dal palazzo apostolico domenica scorsa, quei palloncini colorati che tanto piacciono ai bambini e che sono stati liberati a San Pietro durante l'Angelus domenicale, uccidono il nostro pianeta. La bacchettata è arrivata dall'associazione ambientalista Marevivo che ha lanciato un disperato SOS a Papa Francesco, il pontefice dell'enciclica green, chiedendogli di intervenire e vietarne l'uso nella Chiesa, in tutte le parrocchie del mondo, nelle feste patronali e anche in Vaticano. I palloncini restano armi micidiali per la flora e la fauna dei mari.

«Questa pratica che accompagna i nostri momenti festosi e le ricorrenze speciali ha un impatto disastroso sugli animali: i palloncini lanciati in aria ricadono a terra, disperdendosi nell’ambiente, trasformandosi in una minaccia letale per uccelli, tartarughe marine e foche, che finiscono intrappolati nei loro fili o ingeriscono pezzi di palloncini scambiandoli per cibo» ha scritto in una lettera indirizzata al pontefice la presidentessa di Marevivo, Rosalba Giugni. 

L'Angelus

In occasione dell’Angelus in piazza san Pietro erano stati liberati centinaia di palloncini colorati.

Il Papa li aveva salutati dalla finestra del suo studio definendoli «dei segni di speranza». L'associazione ambientalista che fa un monitoraggio costante sullo stato di salute dei nostri mari, registrando un aumento impressionante di materiale plastico, tra cui anche palloncini di plastica, si è detta molto preoccupata. Si tratta di oggetti che non riescono a smaltirsi facilmente e finiscono per determinare la morte di pesci e uccelli. «Purtroppo questo non è un gesto di speranza nei confronti dell’ambiente». 

Ogni giorno nel mare un numero impressionante di tartarughe resta impigliato nella plastica, i pesci muoiono ingerendo pvc, gli uccelli vengono soffocati da materiale plastico. Secondo uno studio pubblicato da Ocean Conservancy, i palloncini sono al terzo posto tra i rifiuti più pericolosi per foche, tartarughe e uccelli marini. Ricadono a terra, disperdendosi nell’ambiente e trasformandosi in una minaccia letale per gli animali. Si tratta di un problema molto più frequente di quanto si immagini: secondo una ricerca portata avanti dall’Università di Wales Swansea i pezzi di palloncino costituiscono l’80% dei rifiuti trovati all’interno dello stomaco delle tartarughe marine analizzate. Marevivo porta avanti da anni iniziative e campagne di sensibilizzazione sul tema per richiamare l’attenzione sul problema dell’inquinamento da palloncini. 

Nella lettera la presidentessa di Marevivo ha aggiunto: «Per trasmettere un vero messaggio di speranza, possiamo compiere un gesto gentile nei confronti dell’ambiente perché il volo dei palloncini non è un volo di colombe, ma di plastica inquinante che ritorna pericolosamente sulla terra e nel mare». Da qui l'invito a farsi promotore di questa ennesima battaglia green, peraltro contemplata nella Laudato Si. «Dio benedica tutti i tuoi passi, noi “quelli del mare” siamo con te». 

L’associazione ambientalista in passato ha presentato un emendamento nella Legge Salvamare, tuttora in attesa di approvazione in terza battuta alla Camera, il divieto di rilascio in aria dei palloncini. Recentemente l'Università di Bologna ha pubblicato uno studio sulle tartarughe marine, testimoni e vittime dell’alto livello di inquinamento da plastica nell' Adriatico. In tutti i casi analizzati i ricercatori hanno individuato detriti plastici  nell'intestino degli animali.


 

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