Tra le ipotesi più accreditate, almeno finora, quella delle tartarughe finite nelle reti di pescatori senza scrupoli che, successivamente, si sarebbero liberati degli animali ributtandoli in mare. Questa specie di tartaruga marina, è classificata come vulnerabile. I cambiamenti climatici, l'inquinamento delle acque legato anche alla massiccia presenza di plastiche e microplastiche che somigliano maledettamente al cibo preferito di questi rettili, le meduse e, come abbiamo visto, la pesca illegale, stanno portando le tartarughe marine all'estinzione.
Anche e soprattutto per questo l'istituzione di santuari marini, aree marine dove la fauna dovrebbe vivere e riprodursi indisturbata, sembra essere divenuta l'ultima possibilità per cercare di salvare la vita nei mari.
La salvaguardia delle aree marine protette indiane, nonostante i frequenti episodi di pesca di frodo, è punita severamente. Dopo il macabro ritrovamento delle tartarughe, le autorità hanno arrestato 380 pescatori di frodo e sequestrato 83 barche che operavano illegalmente nella zona.
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