Subiaco, l'orso marsicano fa razzia di miele

Subiaco, l'orso marsicano fa razzia di miele
di Antonio Scattoni
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Sabato 17 Luglio 2021, 17:51

Orsetto di due anni in fuga dal Parco Nazionale d'Abruzzo per svernare e scorazzare a caccia di miele tra gli apiari dei Monti Simbruini, nell'omonima area protetta, vicino Subiaco. A Sante Marie frazione di Tagliacozzo nel 2019 da cucciolo, fu identificato come plantigrado M165, accertata l'analisi genetica e lasciato in libertà tra le montagne abruzzesi che confinano con la vasta faggeta del Parco Regionale dei Monti Simbruini. La più grande area protetta del Lazio che ricopre il territorio di otto Comuni tra la provincia di Roma e quella di Frosinone.

Orso fa razzia di miele a Subiaco

 

Tra lo stupore ma anche tra la felicità degli addetti ai lavori, soprattutto la rete di monitoraggio regionale dell'orso bruno marsicano, l'orsetto di due anni nelle sue scorribande ha lasciato abbondanti tracce biologiche e non solo nell'area dei Simbruini, spingendosi anche fuori del Parco per arrivare sulle rive del fiume Aniene, nei pressi di Subiaco. Grazie alle analisi effettuate dall'Ispra è stato rilevato il suo codice genetico, ed è perfettamente identico al cucciolo di Tagliacozzo e così si è potuto accertare in totale sicurezza che è stato proprio l'orso maschio M165 a divorare il miele della mieleria a Monte Livata ma anche quello dell'apiario di Marano Equo, un paese a pochi chilometri da Subiaco e fuori dall'area del Parco dei Simbruini.

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Una notizia che fece scalpore e destò grande curiosità in quanto il Comune si trova nella Valle dell'Aniene e non certo in alta montagna. Ma per gli addetti ai lavori e per i ranger del Parco non era una novità. «Gli orsi maschi giovani e questo ha solo due anni dice Ilaria Guji, guardiaparco e referente della rete di monitoraggio regionale girano in continuazione e percorrono velocemente tanti chilometri. Le femmine invece sono in genere più stanziali e quando hanno scelto un territorio preferiscono restarci». Per arrivare a Marano Equo disse allora il sindaco del paese l'orso M165 era sceso sicuramente da Monte Livata, guadato il fiume Aniene e poi si addentrò nelle campagne dove scovò le arnie e fece razzia del prelibato miele di cui è goloso.

Ma non restò molto nelle campagne di Marano perché tornò a Livata e attaccò il miele della locale mieleria. «Tutti gli apiari ricorda il presidente del Parco dei Monti Simbruini, Domenico Moselli sono stati dotati di reti elettrificate e di telecamere per rilevare la presenza dell'orso marsicano».

E proprio in uno di questi apiari ma non a Monte Livata l'orso M165 è stato immortalato in piena notte, mentre cercava di prelevare miele e larve. La presenza di orsi anche più grandi nel territorio dei Simbruini è ormai acclarata: «Sulla neve abbiamo trovato molte tracce - conclude la Guji non sempre sufficienti a rilevare il codice genetico». Un animale, l'orso, amato da tutti: «Questa storia non si sarebbe potuta scrivere senza la collaborazione di tutti - conclude il presidente Moselli - dei referenti della Rete di Monitoraggio di Abruzzo e Molise, dei carabinieri forestali, degli apicoltori, degli abitanti di Marano Equo che si sono fatti paladini dell'orso».

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