QUI UN VIDEO DI ALFREDO CRISTALLINI SULLE AQUILE REALI
Il monitoraggio
La passione di Alfredo per queste creature va al di là di una semplice osservazione. Il suo capillare monitoraggio rappresenta per lui, per studiosi e appassionati una certezza e una salvaguardia per la continuazione di questa specie così delicata. Un rapporto a contatto con l’aquila per tanti mesi (almeno 6 tra deposizione, nascita e involo). «È qualcosa di affascinante, quasi di magico, poter osservare seppur da lontano la regina delle nostre montagne - prosegue Cristallini - scoprire i suoi segreti, le abitudini, cercando a volte di prevedere le sue mosse: alcune volte sono il contrario di ciò che si immaginava. Avere la fortuna di spiarla mentre imbocca i suoi aquilotti, rasenta una tenerezza inimmaginabile, al pari di una mamma che allatta il suo neonato». Una dedizione che spesso porta Cristallini in luoghi impervi, cenge rocciose che ospitano gli inarrivabili nidi dell’aquila che proteggono un prezioso patrimonio naturalistico. «Spesso la gente mi chiede se posso accompagnarli a vedere le aquile - conclude - e io cerco di non diffondere informazioni in merito: è proprio questa tranquillità il segreto per la presenza indisturbata di questi splendidi animali. Spiego agli amanti della natura che per incontrare le aquile basta prendere uno dei tanti meravigliosi sentieri della Laga, aspettare e sperare in un incontro che può davvero essere inaspettato». Ora, dopo l’involo, l’aquilotto cercherà altrove il suo spazio vitale e la sua compagna: l’anno prossimo Alfredo Cristallini è pronto a documentare la costruzione di un altro nido e a scoprire se nasceranno nuovi aquilotti nelle alte cime della Laga.
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