Polpo per amico, Craig Foster e il successo del suo documentario: «La mia vita è cambiata»

Un polpo per amico, Craig Foster e il successo del suo documentario: «La mia vita è cambiata»
di Gloria Satta
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Martedì 8 Dicembre 2020, 10:26 - Ultimo aggiornamento: 10:34

Dimenticate per un attimo le angosce da Covid di questo sciagurato 2020 che volge al termine. Smettetela di arrovellarvi sul rompicapo dell'imminente cenone (invitare la suocera lasciando a casa il cugino?). Immergetevi piuttosto per un'ora e mezza nel mondo magico, ipnotico, denso di emozioni di un documentario che sta spopolando su Netflix: My Octopus Teacher - il mio amico in fondo al mare, protagonista un uomo e la sua commovente amicizia con un polipo. Avete letto bene: il film, diretto da Pippa Ehrlich e James Reed, racconta in forma di diario l'incredibile esperienza del filmaker e ambientalista sudafricano Craig Foster che per un anno intero si è calato nelle acque gelide dell'oceano, nella Baia delle Tempeste di fronte a Cape Town, per osservare e interagire con la femmina di un polipo.

Empatia

Fino a stabilire con lei, giorno dopo giorno, un rapporto fatto di attenzione, protezione e crescente empatia che pian piano porta il mollusco a riconoscere lo strano amico e a non aver paura di lui: gli allunga i suoi tentacoli in segno di fiducia e, come un animale domestico, arriva ad accoccolarsi sul suo petto per farsi carezzare. «Ma io non mi sono mai sognato di considerarlo come un pet, ho sempre rispettato la sua natura selvaggia», ha spiegato Foster, 52 anni, che per non turbare l'armonia dei fondali marini si immerge senza muta, anche con le temperature polari, e rigorosamente in apnea perché il gorgoglìo delle bombole sarebbe sgradito ai pesci. Non a caso il protagonista del film è tra i fondatori di Sea Change Project, il programma che si batte per la salvaguardia del mare prestando un'attenzione particolare alle sterminate foreste di kelp, le foreste di alghe minacciate da inquinamento e riscaldamento globale come e forse più delle barriere coralline, ma nell'indifferenza generale.


Scoperte

Prima del folgorante incontro subacqueo con la femmina del polpo, l'uomo è depresso, in crisi con il lavoro, incapace di comunicare con il figlio adolescente. «Ma l'appuntamento quotidiano con lei», rivela, «mi ha fornito una ragione di vita e fatto scoprire molte cose di me stesso.

Mi ha insegnato la sensibilità nei confronti degli altri mostrandomi la fragilità della vita. La natura è diventata lo specchio della mia psiche fratturata». Mentre l'animale, tra i più intelligenti del pianeta, assume le forme e i colori più svariati per cacciare o nascondersi ai predatori, Craig segue ipnotizzato il ciclo della sua esistenza: lo guarda giocare agile con un banco di pesci, scopre le sue raffinate strategie di caccia, trepida quando uno squalo-pigiama gli divora un tentacolo, gli offre del cibo quando la vittima è troppo debole per procurarselo, segue la lenta guarigione in cui l'arto amputato si rigenera. Assiste poi all'accoppiamento con un maschio, alla nascita dei piccoli e alla conseguente autodistruzione della mamma-polipo che, generando la vita, ha concluso la sua parabola e diventa nutrimento per gli altri abitanti del mare. Foster soffre, ma accetta l'epilogo come un evento naturale. Ritrova finalmente la motivazione per il suo lavoro. E recupera il rapporto con il figlio che decide di diventare biologo marino e si immerge felice con il padre. Intanto, sul divano di casa, gli spettatori commossi prendono i fazzoletti.

Livella

Abbiamo già visto tanti bei documentari naturalisti e film sul legame tra umani e animali, da Ty-Koyo e il suo pescecane del grande Folco Quilici (1962) a Gorilla nella nebbia dedicato alla ricecatrice Diane Fossey (1988) e La volpe e la bambina (2008). My Teacher Octopus - il mio amico in fondo al mare è un capitolo nuovo, originale e necessario di questo nostro viaggio nell'ambiente sempre più minacciato. E arriva nel profondo non solo del mare ma anche del cuore, distogliendoci dalle angosce quotidiane e regalandoci un soffio di speranza.

La natura

«In un'epoca di grandi divisioni», osserva Foster che, seguendo il suo amico, ha scoperto 8 nuove specie di gamberi, «la natura conferma la sua capacità di fare da livella che ci rende tutti uguali. Immergermi alla ricerca del polipo ha rappresentato un'esperienza affascinante che ha cambiato la mia vita. Mi ha reso una persona migliore e mi ha fatto capire ancora di più quanto sia importante battersi per preservare la natura di cui tutti facciamo parte».

 

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