Pettirossi, migliaia catturati e uccisi per la "polenta con osei"

La strage silenziosa del pettirosso (immagini pubblicate da Centro Fauna Selvatica Il Pettirosso su FB)
di Remo Sabatini
2 Minuti di Lettura
Venerdì 1 Novembre 2019, 23:53 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 13:07

Pochi animali ispirano tenerezza come il pettirosso. Così piccolo e fragile, viene a svernare nel nostro Paese dopo un volo di centinaia di chilometri in cerca di riparo e qualche briciola di pane. Specie protetta dalla Direttiva Uccelli, il pettirosso non dovrebbe essere cacciato. Eppure, di stagione in stagione, gli esemplari catturati, sparati e uccisi, non si contano più. Migliaia e migliaia di esemplari che, spesso, invece di un riparo sicuro, finiscono per diventare l'ingrediente principale di uno dei tradizionali piatti del nord del Paese come la "polenta con osei".

Rarissima gru ferita a fucilate nella pianura bresciana: salvata dalle guardie ecologiche
Birdwatching in città: da Roma a Bologna ecco la mappa italiana

Così, in barba a leggi e regolamenti e divieti, anche il tenero pettirosso rischia di finire nella lista nera delle specie a rischio estinzione, insieme a quel canto che lo costraddistingue e che fa così tanto Natale. "Quando sentite cantare un pettirosso, scrive in un comunicato affidato ai social il Centro Fauna Selvatica Il Pettirosso che ha diffuso le immagini che pubblichiamo, ricordatevi anche di loro. Di quelle migliaia di pettirossi che non potranno più farlo per colpa della vigliaccheria dell'essere umano".

© RIPRODUZIONE RISERVATA