Le immagini dell'inchiesta sono appena state pubblicate e già stanno facendo discutere. Girate in Grecia, dentro gli allevamenti di pesci, svelano cosa si nasconde dietro il mercato di orate e spigole che vengono esportate nel nostro Paese. "Rinchiusi in mare aperto", questo il titolo dell'inchiesta di Essere Animali, l'organizzazione no-profit che si occupa prevalentemente, della difesa degli animali utilizzati per la produzione di cibo, che svela quanto accade all'interno degli allevamenti di pesci destinati al consumo umano. Nelle immagini, riprese dal team investigativo sotto copertura inviato nella zona di Sagiada, località non distante da Igoumenitsa, viene dato spazio anche alle dichiarazioni di alcuni soggetti che hanno a che fare con quegli allevamenti.
Salmoni, 8 milioni uccisi in Norvegia dalla fioritura improvvisa delle alghe, allarme caldo
Pesce d’allevamento, la qualità azzera le false accuse
Quanto deve vivere in quelle gabbie, un esemplare per arrivare a pesare un paio di chili e fare bella mostra di sè sul bancone? Non meno di 5 anni con chissà quante dosi di medicinali assunti. Nemmeno la morte, per quei pesci, arriva in maniera indolore. Nelle drammatiche immagini, sono documentate le tecniche adottate. Tecniche che l'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) considera inadeguate. I pesci, infatti, senza stordimento vengono semplicemente gettati in enormi secchi pieni di acqua e ghiaccio dove, per morire, impiegheranno anche ore. Un metodo inaccetabile e purtroppo non esclusivo di quel Paese.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout