Lolita, l'orca più sola del mondo, dopo 52 anni di prigionia sta per morire: l'allarme lanciato da Peta

L'orca è detenuta al Miami Seaquarium

Lolita, l'orca più sola del mondo sta per morire (immag diffusa da Peta sui social)
di Remo Sabatini
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Martedì 8 Febbraio 2022, 11:50

Lolita è gravemente malata, ha la polmonite e rischia di morire. Questo il drammatico allarme lanciato poche ore fa da Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) che afferma di aver ricevuto la notizia in forma anonima da ambienti vicini all'acquario dove è detenuta. La notizia, manco a dirlo, in un lampo ha fatto il giro del mondo. Si perché la triste storia di Lolita, l'orca detenuta al Miami Seaquarium, è fatta di sofferenza e privazioni così terribili che l'hanno fatta diventare, suo malgrado, l'orca più sola e famosa del pianeta. La vita in libertà di Lolita finisce nell'ormai lontanissimo 8 agosto del 1970 quando, al largo della costa dello Stato di Washington, la sua famiglia viene accerchiata da alcuni motoscafi. Gli uomini a bordo, armati di esplosivo, sono cacciatori professionisti e riescono a spingere il branco in una sorta di recinto marino dove le madri sono separate dai cuccioli. Un singolo piccolo di orca, infatti, a quel tempo può essere venduto per una fortuna e la richiesta incrementa le catture.

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Così, mentre gli esemplari adulti, stando alle cronache dell'epoca ed alle ricostruzioni successive, sembrano svanire misteriosamente nel nulla, inizia la selezione dei cuccioli che vedrà tra i catturati, una giovanissima femmina di 4 anni: Lolita.

L'esemplare è splendido e non ha problemi a trovare una collocazione. Intorno alla fine del settembre dello stesso anno, infatti, per Lolita si spalancano le porte del Seaquarium di Miami. Residenza che non lascerà mai più. Una volta arrivata, per Lolita inizia immediatamente l'addestramento. Bisogna rientrare della montagna di dollari e il solo modo per incassare sono gli spettacoli e poco importa se la vasca che la ospiterà per i successivi 52 anni è poco più che una tinozza. Bisogna fare cassa. Persino il tentativo di gravidanza, avanzato tra l'inizio degli anni '70 fino al 1980 con l'affiancamento del maschio Hugo, fallisce miseramente e tragicamente. Complice lo stress dato dalla cattività, le orche in natura percorrono centinaia di miglia al giorno, Hugo si suicida lasciando la povera Lolita nella disperazione e nella solitudine più assoluta. In attesa di una morte che, probabilmente annunciata, stavolta suona come una liberazione. 

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