Muoiono di fame gli animali dello zoo di Bengasi, l'appello degli animalisti

Il leone ridotto a pelle e ossa e il babbuino dello zoo libico (immag pubbl sui social da United against animal poaching e Sarah Silverstone)
di Remo Sabatini
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Martedì 14 Settembre 2021, 20:56 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 15:54

Quello che resta del leone è un mucchio di pelle e ossa scottati dal sole. E' questa la drammatica immagine simbolo della denuncia di associazioni animaliste come United against animal poaching che in questi giorni sono volute tornare sullo stato di salute degli animali dello zoo di Bengasi.

Conosciuto ai più come Il Bosco, il parco zoo della cittadina costiera libica, stando a quanto emerge dalle immagini diffuse in queste ore da attivisti e associazioni, sembra non navigare in buone acque. Desolato e senza visitatori, lo zoo è diventata una crudele prigione.

Bengasi, gli animali dello zoo muiono di fame

Così, mentre la fame e la sete si fanno sentire, un babbuino rosicchia una rivista e struzzi e pavoni non possono fare altro che razzolare su quella terra battuta dove non cresce nemmeno un filo d'erba.

Anche e soprattutto per questo, sui social si moltiplicano gli appelli che chiedono interventi urgenti che possano salvare quegli animali in preda all'inedia.

Come quello rivolto a Four Paws, l'organizzazione internazionale che si occupa di salvaguardia animale già nota per essere intervenuta in diverse parti del mondo per salvare animali prigionieri o destinati alla morte. Così, mentre il leone aspetta che qualcuno si ricordi di lui, non rimane che sperare e aspettare, ancora. 

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