Dicono che li ha attaccati per questo, loro, che erano dove non dovevano essere a fare qualcosa, cacciare, che non dovevano fare in un parco protetto, non hanno potuto fare altro che ucciderlo. È morto così con svariati colpi al corpo Rafiki, uno dei più noti gorilla di montagna dell’Uganda, talmente noto da essere l’immagine del Parco nazionale di Bwindi e da campeggiare nelle foto della pagina Facebook dell’ente che propone tour organizzati all’interno dell’area protetta. D’altra parte il suo nome Rafiki in Swaili vuol dire amico - ricoradte il vecchio e saggio mandrillo del Re Leone? Rafiki, appunto - e lui era amico di tutti i turisti. Non solo: era il capo di un gruppo di 17 esemplari che lo seguivano ciecamente.
Da Berlino a Mosca, è morto Saturn, alligatore di Hitler sopravvissuto alla Seconda guerra mondiale
Coronavirus, i gorilla africani a rischio: chiudono i parchi nazionali
«La morte di Rafiki lascia il gruppo instabile e c’è la possibilità che possa disintegrarsi», ha detto Bashir Hangi della Uwa. Il gruppo «al momento non ha una leadership e (Rafiki) potrebbe essere sostituito da un gorilla selvaggio». In tal caso, il gruppo non vorrebbe più entrare in contatto con gli umani, il che potrebbe anche influire sul turismo dell’Uganda, per il quale i gorilla di montagna rappresentano una fonte di interesse.
Bracconieri uccidono Rafiki, il più noto gorilla di montagna in Uganda: ora rischiano l'ergastolo

2 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Giugno 2020, 18:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout