La baby giraffa Jazz è morta, il suo amico cane Hunter non si dà pace: ecco perché la mamma l'aveva abbandonata

Jazz e Hunter, la favola è finita. La baby giraffa Jazz è morta. (immagini pubblicate da The Rhino Orphanage su Fb)
di Remo Sabatini
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Sabato 7 Dicembre 2019, 19:04

Addio Jazz, addio alla storia di una grande amicizia tra la giraffa e il cane Hunter. Una favola che raccontava di una strana coppia, di due amici per la pelle, ieri è finita. Jazz, la baby giraffa, è morto.

Giraffa abbandonata dalla mamma appena nata, Jazz ora ha un cane per amico
 

 


E ora, Hunter, il tenero cagnolone suo amico, non si dà pace. Questa storia era cominciata poche settimane fa quando un proprietario terriero della provincia sudafricana di Limpopo aveva visto un cucciolo di giraffa appena nato che vagava da solo. Evidentemente e chissà per quale strano motivo, la mamma doveva averlo abbandonato. Tanto che di lei, nell'area, non c'era traccia.

Così, chiamati immediatamente i soccorsi, il giraffino era stato trasportato al Rhino Orphanage, il centro di soccorso animale dedicato alla cura di animali feriti e orfani, specializzato nella riabilitazione dei rinoceronti. Una volta arrivato, il piccolo, era stato chiamato Jazz e, da subito, aveva rapito le attenzioni degli operatori e di Hunter, un cagnolone che, sin da subito, si era interessato a quel nuovo arrivato dalle zampe lunghe con un collo lungo così. Da quel momento, i due, sarebbero divenuti inseparabili. Nel frattempo, tra una flebo e l'altra, il piccolo Jazz, aveva continuato a crescere e tutto sembrava andare per il meglio.

Jazz e Hunter, dormivano insieme, l'uno accanto all'altro. Come fossero della stessa specie, si riempivano di coccole e quando Hunter si allontanava per un giro ed un bagnetto, Jazz lo aspettava sveglio. Poi, improvvisamente, qualcosa era andato storto. Il giraffino, che fino a pochi giorni fa, era apparso in ottima forma, non sembrava più lo stesso. Sofferente, era stato immediatamente ripreso in cura dai veterinari della struttura. La preoccupazione era palpabile. Infine, ieri, la tragica notizia che nessuno si sarebbe aspettato. "Il nostro team ha il cuore spezzato mentre annunciamo che il nostro bellissimo e coraggioso Jazz la giraffa, è morto". Così, con queste poche parole, il Rhino Orphanage, sulla propria pagina social, aveva dato la notizia della morte di Jazz lasciando increduli tutti gli appasionati che, dal giorno del suo salvataggio, avevano seguito quotidianamente la vicenda.

"Morto? Possibile? E come?" Già, come? Un comunicato del centro, spiega l'accaduto. "Gli ultimi due giorni, prima che lo perdessimo, scrivono, Jazz aveva iniziato a sembrare instabile sulle zampe. Poi, era collassato. Inoltre, continua il comunicato, si vedeva del sangue negli occhi". Da quel tragico momento, tutto sarebbe precipitato. Dalla frequenza cardiaca, fino alla comparsa di problemi neurologici, il piccolo Jazz si sarebbe aggravato ulteriormente. Eppure, neppure in queste ore drammatiche, il suo amico Hunter, lo avrebbe lasciato. Come se sentisse il suo malessere, quel cane gli sarebbe rimasto sempre a fianco.

Fino all'ultimo. Il malore di Jazz infatti, come riferito dal veterinario, era grave. Così grave che, purtroppo, non ci sarebbe stato nulla da fare se non accompagnarlo nel suo ultimo viaggio della sua breve vita. "Jazz, conclude il comunicato, aveva un accumulo di sangue negli occhi accoppiato con un serio problema al cervello legato, forse, a un problema genetico o ad un sistema valvolare poco sviluppato che non gli permetteva di regolare la pressione sanguigna. Tutti i nostri sforzi, sono stati vani". Quindi, ecco che quell'abbandono da parte della madre, poteva essere stato proprio legato a questo.

La natura, come confermato da un portavoce del centro, potrebbe aver indicato la triste strada dell'abbandono a quella mamma che, probabilmente, sapeva.
E allora, eccoli ancora lì. Jazz e Hunter, insieme ai loro amici umani, sono accovacciati. L'uno a fianco all'altro, per l'ultima volta. "Jazz, ricordano al centro, ha preso il suo ultimo respiro con Hunter accanto". Non si sono mai lasciati soli. Insieme, fino alla fine. 

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