Ravenna, 37enne a processo per aver ucciso il gatto della moglie: «Guardi più lui di me»

L'imputato nega di aver commesso il fatto, ventilando l'ipotesi di un allontanamento volontario del felino.

Ravenna, 37enne a processo per aver ucciso il gatto della moglie: «Guardi più lui di me»
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Venerdì 28 Aprile 2023, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 11:42

Avrebbe ucciso il gatto della moglie per ripicca. Il motivo? A suo dire, lei non gli dava abbastanza attenzioni. Per questo è stato rinviato a giudizio un 37enne di origine straniera, residente a Roncalceci, frazione di Ravenna

L'episodio contestato risalue al marzo 2022: «Guarda cosa faccio al tuo amore quando non mi stai a sentire o non mi guardi», sarebbe stata la frase pronunciata dall'uomo prima di soffocare l'animale innocente, secondo quanto riportano i quotidiani locali. 

L'imputato dovrà rispondere davanti al giudice Cecilia Calandra dei reati di uccisione di animale e maltrattamenti in famiglia. Le associazioni animaliste Enpa e Animal Protection si sono costituite parte civile nel processo a suo carico.

Le due versioni dei fatti 

In aula, la donna ha raccontato di aver adottato il gatto, inizialmente randagio, dopo averlo trovato in una località rivierasca.

Da quel momento, aveva iniziato a dargli da mangiare e accudirlo. Dunque, spesso e volentieri il quadrupede si recava alla porta di casa della coppia, per potere entrare e sfamarsi. 

Il giorno della lite coniugale, la donna aveva appena fatto entrare il gatto nell'abitazione. Fatto che avrebbe scatenato l'ira dell'uomo, descritto come geloso e violento dalla compagna: «Vedi? Guardi più il gatto di me…», le avrebbe detto, prima di afferrare con decisione l'animale e strattonarlo con forza, tenendogli la testa da una parte e le zampe posteriori dall'altra. Fiino a farlo soffocare.

La donna ha riferito quindi di aver chiuso gli occhi, per non assistere alla scena. Il consorte sarebbe poi sceso in giardino per scavare una buca. Non è chiaro se ci abbia seppellito l'animale ucciso, oppure no. 

D'altro canto, l'imputato ha sempre negato di aver commesso il fatto, ventilando l'ipotesi di un allontanamento spontaneo del felino, forse legato alla stagione degli amori.

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