L'incredibile storia di Topsy, l'elefante condannato alla sedia elettrica

L'incredibile storia di Topsy, l'elefante condannato alla sedia elettrica
di Remo Sabatini
3 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Gennaio 2019, 20:26
Ci sono storie che sembrano uscite da un improbabile libro d'avventure. Uno di quelli che, a leggerli, viene da pensare a quanto possa andare oltre la fantasia dello scrittore. La storia di Topsy, l'elefante, è una di queste. Solo che, stavolta, la fantasia non c'entra perchè quello che segue è tutto vero.

Siamo intorno al 1875 quando un cucciolo di elefante, una femmina, viene rapito e portato via dalla sua famiglia che vive in Asia. La piccola, terrorizzata, in men che non si dica viene venduta al Forepaugh Circus, un circo staunitense, dove viene spacciato  per il "primo elefante nato in America".
Il tempo passa e la piccola Topsy, ormai cresciuta, non accetta la prigionia. Nonostante le dure sedute di addestramento infatti, il suo carattere ribelle non le risparmia percosse, catene e privazione di cibo.
Poi, una sera del 1902, il dramma. Un addestratore ubriaco, stando alle cronache dell'epoca, entra nella tenda di Topsy. Ha una bottiglia in mano e vuole farle bere whiskey a tutti i costi. L'elefante, impaurito, si rifiuta e, nonostante le catene, cerca di allontanarsi. A quel punto, l'aguzzino, le infila un sigaro acceso in una narice della proboscide. La nuova, ennesima violenza subita, fa infuriare il pachiderma che lo calpesta a morte.
A seguito del drammatico episodio, l'elefante viene venduto ad un luna park.

Inizialmente, viene usata per spostare le gigantesche attrezzature del parco. Successivamente, diventerà un'attrazione. Anche quì, violenze e soprusi, le fanno compagnia. Fino a quando, un giorno, un dipendente del luna park non la ferisce con un forcone di quelli uitilizzati per la biada e il fieno. A quel punto, Topsy, tenta la fuga ma viene catturata poco dopo e riportata in quella che, ormai, ha tutta l'aria di una cella.
Mantenere un elefante, che tra l'altro collabora poco, comincia a diventare un problema. L'elefantessa infatti, costa più di quanto rende e la proprietà inizia a cercare una soluzione.

Così, almeno inizialmente, Topsy viene proposta ai giardini zoologici. Nessuno, però, è disposto a prendere un "elefante killer". E allora? Non rimane altro da fare che ucciderla.
Tutto, però, dovrà essere rapido e, possibilmente, economico. Armi da fuoco? Escluse.
Già, ma come si fa ad uccidere un animale di tre tonnellate?
E' noto che, in quel periodo, gli esperimenti legati all'uso dell'elettricità, anche ad alto voltaggio e con gli animali, erano più o meno consentiti. La diatriba in merito alla questione elettrica, poi, tra Tesla e Mr Edison, era all'ordine del giorno. Così si decide che proprio l'elettricità, avrebbe potuto significare la sospirata soluzione finale anche per Topsy.
E allora, eccoli gli ultimi istanti di vita dell'elefante che voleva tornare libero.
Sono tutti nel drammatico filmato d'epoca girato da chi, anche quel giorno, aveva voluto vedere con i propri occhi, la potenza della tensione elettrica che attraversa un corpo, seppur gigantesco, di un essere vivente.
E' legata, Topsy, anche in quegli ultimi momenti di vita. Non sa dove la stia portando il suo carnefice. Nè immagina il perchè di tutta quella folla che si è radunata.
Che sia l'ora di entrare in scena per un nuovo spettacolo? Le 1500 persone che aspettano di fronte a lei sembrano suggerirlo. Poi, l'aguzzino, si allontana.
Topsy, adesso è sola. Non sa cosa deve fare. Non sa che non deve fare niente, se non morire.
Parte la scarica. E' così potente che sembra prenda fuoco anche il terreno.
Si accascia, Topsy.
Lo spettacolo è finito. Era il 4 gennaio del 1903.
La triste vicenda di Topsy è rimasta nella storia. Una targa, ancora oggi, la ricorda a Coney Island.
Veronica Corsini, che ringrazio per la fedele riscostruzione storica, ha a cuore questa così come altre incredibili storie vere. "Perchè, dice,dalla esecuzione di Topsy sono passati cent'anni e se molte cose sono cambiate in meglio, la prigionia, per moltissimi animali, è ancora consentita".
 
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