Scoperto il dinosauro più lungo della storia: "Golia" il Supersauro del Colorado: oltre 42 metri dal muso alla coda

Sono cinquant’anni che i paleontologi lavorano a questa ricerca

Nella foto, ricostruzione di un Supersauro (credit: Sean Fox/Fossil Crates)
di Laura Larcan
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Martedì 16 Novembre 2021, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 12:19

Quando si dice il destino di un nome. Il Supersaurus li batte tutti. Non c’è dente, zanna, coda dentata, cresta puntellata di scaglie, che tenga. È il dinosauro più lungo che abbia mai camminato sulla terra. Lo rivela un nuovo studio basato sulla ricomposizione di una serie di fossili e ossa che hanno ricomposto nel dettaglio, come fosse un puzzle gigantesco, il possibile scheletro di un Supersauro. Gli è stato dato anche il nome di Golia. Stiamo parlando di un dinosauro che poteva raggiungeva oltre 137 piedi, vale a dire oltre 42 metri dal muso alla coda. Come dicono gli americani, era lungo quanto quattro camion dei pompieri. La ricerca è stata condotta dall’équipe di paleontologi del Museo di Storia Naturale dell’Arizona guidata da Brian Curtice, nel famoso sito di Dry Mesa Dinosaur Quarry in Colorado, negli Stati Uniti, come annuncia LiveScience, che specifica che la fase preliminare dello studio è stata presentata online il 5 novembre alla conferenza annuale della Society of Vertebrate Paleontology, e presto sarà oggetto di una grande pubblicazione scientifica, che sta già calamitando l’attenzione e le aspettative del mondo accademico. 

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Il Supersaurus è sempre stato descritto sui libri come uno dei dinosauri più lunghi, con il suo tipico collo lungo e l’infinita coda a forma di frusta. Vissuto circa 150 milioni di anni fa, durante il periodo giurassico, superava i 128 piedi, ossia 39 metri. La nuova ricerca ora mostra che «questo è il dinosauro più lungo basato su uno scheletro completo, poiché altri resti di dinosauri sono frammentari ed è difficile stimare con precisione le loro lunghezze», sottolinea Brian Curtice.

LA STORIA DEL SITO

Sono cinquant’anni che i paleontologi lavorano a questa ricerca.

Il punto di partenza è stato la scoperta nel 1972 del primo esemplare di Supersaurus in un giacimento di ossa gigantesche frammentarie in una cava del Dry Mesa Dinosaur Quarry in Colorado. «Una insalata di ossa», come l’ha definita Curtice. All’epoca la notizia delle ossa “bestiali” fece il giro del mondo. Il pubblico era incuriosito dall’esistenza di un dinosauro più grande del Brachiosaurus, allora considerato il dinosauro più lungo. Sembrerebbe che nell’euforia della cronaca della scoperta, un giornalista avesse accidentalmente chiamato “supersauro” l’esemplare ritrovato.

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Un’impresa decifrare tutte quelle ossa. Le ricerche sono continuate negli anni. All’inizio si pensava che ci fossero tre diversi esemplari di Supersauro. In precedenza, lo stesso Curtice aveva erroneamente attribuito alcune vertebre della coda ad altri esemplari, fino a quando altre ricerche non hanno fatto chiarezza. «Le dimensioni e la forma delle ossa appena identificate supportano l’idea che tutte le ossa colossali trovate a Dry Mesa appartengano ad un Supersaurus, piuttosto che a tre diversi grandi dinosauri», spiega Curtice.

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