È iniziata la nuova stagione di caccia ai cuccioli di foca in Canada. Una stagione che mai come quest'anno, ha riacceso polemiche e proteste nel mondo ambientalista che continua a chiederne la sospensione. Sì perché stavolta, oltre ai cacciatori armati di bastoni e arpioni, le povere foche si sono trovate a dover fare i conti conti con il loro stesso mondo che sta mutando. I cambiamenti climatici stanno inesorabilmente assottigliando lo strato di ghiaccio dove le femmine partoriscono e allattano. Il ghiaccio, infatti, si scioglie troppo presto costringendo le giovani foche ad entrare in acqua prima che siano abbastanza forti da sopravvivere.
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«Negli ultimi anni, al largo della costa orientale del Canada, sottolinea Humane Society International, l'associazione ambientalista che si occupa di salvaguardia animale e che ha diffuso le terribili immagini che proponiamo, a causa del cambiamento climatico si sono registrate le formazioni di ghiaccio marino più sottili della storia.
Anche e soprattutto per questo, l'inizio della stagione di caccia alle foche viene vista come una ulteriore crudeltà nei confronti di animali già allo stremo. Ad essere colpiti dalle mazze e successivamente, spesso ancora vivi, da ganci e arpioni, saranno i cuccioli sopravvissuti alle mutazioni del loro habitat causate dall'uomo. Cuccioli che nella quasi totalità dei casi, non superano i tre mesi di vita. "Tutto, tuonano le associazioni, per la loro pelliccia". Il Canada non è il solo Paese implicato nella caccia commerciale alle foche. Ad oggi è ancora praticata legalmente in altri quattro: Namibia, Norvegia, Groenlandia e Russia. Il 5 maggio del 2009, il Parlamento europeo ha votato il bando delle pelli e prodotti derivanti dalla caccia commerciale alle foche.
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