Sebbene ci sia incertezza sull'origine esatta del Covid, un'indondazione dell'agente patogeno dagli animali agli esseri umani ne è probabilmente la causa. E si parla di pipistrelli, ma nulla è ancora certo. Tuttavia l'ipotesi che il virus sia passato da un animale a un essere umano attraverso un host intermedio è la più accreditata. Oggi la brutta notizia in tema Covid porta la bandiera a "stelle e strisce". In America anche i cervi dalla coda bianca hanno il Covid. Il virus SarsCoV2 è diffuso negli Stati Uniti anche nei cervi dalla coda bianca (Odocoileus virginianus), i più comuni in Nord America, soprattutto vicino i centri urbani. Almeno un terzo di loro ha gli anticorpi, segno che hanno avuto l'infezione. È la prima prova di una vasta diffusione del virus negli animali selvatici, come indica lo studio pubblicato dai ricercatori dell'università canadese di Saskatchewan sul sito bioRxiv (dunque non ancora vagliato dalla comunitá scientifica) e segnalato sul sito della rivista Nature.
We discuss the recent detection of #sarscov2 antibodies in white-tailed deer with @SmritiMallapaty . Identifying the source of infection is important as other wildlife could have been exposed. @VIDOInterVac
@BatResearch #OneHealth https://t.co/okZD4RHygz— Dr. Arinjay Banerjee (@sci_questions) August 2, 2021
Covid negli Usa, anche nei cervi
Secondo il gruppo guidato da Arinjay Banerjee, la rapida esposizione di un vasto numero di animali al virus è preoccupante, anche se servono piú studi per valutare se i cervi possono infettarsi tra loro e contagiare altre specie in natura. Precedenti esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che un cervo può infettarsi con il virus SarsCov2 e trasmetterlo ad un altro cervo.
Researchers with the USDA discovered that 40 percent of the 152 wild deer tested from January through March 2021 had antibodies to SARS-CoV-2, the virus that causes #COVID19 https://t.co/x50Iu2I3l5
— National Geographic (@NatGeo) August 2, 2021
Lo studio
L'Ohio State University ha documentato la presenza di altri coronavirus capaci di saltare da una specie all'altra. In questo studio, Susan Shriner del Dipartimento Usa per l'Agricoltura ha testato 385 campioni di sangue raccolti nell'ambito delle regolari attivitá di sorveglianza in natura tra gennaio e marzo scorso in Michigan, Pennsylvania, Illinois e New York. Ha così scoperto che il 40% aveva gli anticorpi al SarsCov2, anche se nessuno dei cervi mostrava segni della malattia. I ricercatori hanno trovato gli anticorpi anche in 3 campioni raccolti all'inizio del 2020, quando il coronavirus aveva iniziato a circolare negli Usa. Visto che hanno contatti ravvicinati con le persone, è probabile che anche i cervi di altri stati siano stati esposti al virus, anche se rimane da chiarire come.