Ucciso da un bicchiere di plastica. Questa, la squallida quanto drammatica causa della morte di un capodoglio rinvenuto spiaggiato nei giorni scorsi lungo la costa galiziana di Malpica, piccolo centro ad ovest di La Coruna, in Spagna. A diffondere la notizia, la ONG galiziana CEMMA Cetaceos che, con un comunicato affidato ai social, ha ricostruito la vicenda. L'esemplare, una femmina di capodoglio pigmeo (Kogia breviceps) lungo oltre due metri, non era solo. Con lei, infatti, nuotava il suo cucciolo che, contrariamente alla mamma, è sopravvissuto e per quanto possibile, monitorato.
"Fortunatamente, viene sottolineato dal comunicato, l'uomo che aveva rinvenuto madre e figlio era un nostro volontario, Jose Manuel Pérez, che ha dato immediatamente l'allarme".
Così, in assenza di altre evidenze osservate, l'ipotesi più probabile è che a determinare lo spiaggiamento e la morte della femmina di capodoglio, sia stato quel maledetto bicchiere di plastica finito in mare che quella mamma deve aver ingerito per errore. Un errore che le è costata la vita. L'inquinamento degli oceani da plastiche e microplastiche, sta determinando la scomparsa di milioni di creature del mare in ogni parte del pianeta. Una vera e propria "zuppa di plastica" che non sta risparmiando nemmeno le latidudini più estreme del globo terrestre come il Polo Nord, un tempo territorio sconfinato e inviolato.