Questo tipo di incidenti, anche senza raggiungere queste cifre, è all’ordine del giorno in Nuova Zelanda: la media è di 85 episodi l’anno. Accade per molteplici cause, dalle maree agli inseguimenti dei predatori, fino alle condizioni meteo. La metà delle balene era già morta quando si è spiaggiata, per le altre è stata praticata l’eutanasia per mettere fine alle loro sofferenze.
«La probabilità di rimetterle in mare era estremamente bassa purtroppo», ha detto Ren Leppens, direttore delle operazioni del Dipartimento di conversazione dell’isola neozelandese. Colpa della «posizione remota, della mancanza di personale e dello stato di deterioramento delle balene stesse». «Ma è sempre una decisione non piacevole da prendere», ha aggiunto.
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