L'episodio, non nuovo per il locale commerciale, nè per la città, ha lasciato stupiti. Certi "ricordini" di dubbio gusto infatti, come denunciato da molti dei firmatari delle petizioni in corso, si pensava fossero una macabra esclusiva di taluni mercati dei Paesi orientali dove, certe tradizioni, continuano a proliferare.
Da quì, la pubblicazione delle immagini e le denunce successive che hanno portato alle raccolte di firme per far cessare il triste mercato. Quello del traffico di animali che vengono utilizzati e venduti come souvenir, è un business che sembra non conoscere crisi. Anche in Paesi occidentali come gli Stati Uniti e la Spagna infatti, non è affatto difficile imbattersi in prodotti e gingilli di varia fattura, prodotti sulla pelle (e le pinne) di animali di varie specie.
Dalle teste di alligatori, alle mascelle di squalo, fino ai cavallucci marini essiccati, la scelta è ampia e fantasiosa.
Pezzi di natura morta, spesso in vendita per pochi spiccioli.
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