Artico, si sciogliono i ghiacci: è allarme, le balene smettono di migrare

Una balena della Groenlandia
di Riccardo De Palo
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Mercoledì 21 Aprile 2021, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 20:14

La balena artica, o balena della Groenlandia (balaena mysticetus) è uno dei mammiferi più grandi al mondo: seconda per dimensioni solo alla balenottera azzurra. Ora i ricercatori hanno scoperto che questo animale maestoso, venti metri di lunghezza per 152 tonnellate di peso, ha smesso di compiere la sua migrazione annuale di seimila chilometri. E i ricercatori si chiedono se questo sia dovuto al surriscaldamento globale e al conseguente scioglimento dei ghiacci della calotta artica. 

La balena artica - una delle poche specie che vivono soltanto nelle acque del Polo Nord o poco più a Sud - si sposta solitamente dal mare di Bering, a Nord dell’Alaska, verso il mar Glaciale artico, nella sua peregrinazione estiva alla ricerca dei piccoli crostacei di cui si nutre.

Ma negli anni 2018 e 2019 questa migrazione non si è verificata.

Questi placidi e maestosi mammiferi preferiscono acque di temperatura tra i meno 0,5 e +2 gradi centigradi. Solitamente, migrano d’estate verso il mare di Beaufort, oltre lo stretto di Bering, per compiere il tragitto inverso d’autunno. Ma secondo uno studio dei ricercatori canadesi - pubblicato su Royal Society Open Science - le balene non hanno compiuto questo viaggio nei due anni presi in esame. Lo dimostrano i dati registrati dagli strumenti subacquei d’osservazione della fauna marina.

Le motivazioni potrebbero essere diverse. Il rialzo delle temperature globali potrebbe avere provocato la proliferazione dei nemici naturali delle balene, le orche. Oppure, potrebbe essere successo che il plancton di cui si nutrono questi animali si sia riprodotto in maniera abnorme anche in altre latitudini, rendendo inutili lunghi viaggi per andarlo a cercare. Una terza spiegazione potrebbe essere che le balene, ricoperte naturalmente da uno strato di mezzo metro di grasso, trovino troppp caldo l’ambiente nordico. 

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Se il ghiaccio ricopre completamente il mare, questi animali non possono emergere per respirare; ma se questo viene a mancare, non c’è bisogno di spostarsi per cercare zone prive di calotta, o di zone con ampi squarci che permettono di riemergere. Il ricercatore primo firmatario dello studio, Stephen Insley della Wildlife Conservation Society del Canada ha dichiatao che il problema principale è proprio questo; ma poi ci sono altre ragioni possibili, ovvero «se l’acqua è troppo calda, se c’è abbastanza cibo, se ci sono predatori».

Erich Hoyt, dell’associazione britannica Whale and Dolphin Conservation, ha detto al Guardian che questi dati non suscitano sorpresa: «I cambiamenti nelle aree geografiche in cui vivono le balene sono spesso legate alla presenza di cibo, ma anche le orche possono essere una motivazione». C’è comunque il problema di un ecosistema prima completamente ricoperto dai ghiacci, che ora si sta parzialmente sciogliendo. «Alcune specie possono adattarsi facilmente, ma altre no».

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