Focolaio Covid al Rinaldini a maggio: 23 persone contagiate e un prof che insegnava senza mascherina

Focolaio Covid al Rinaldini a maggio: 23 persone contagiate e un prof che insegnava senza mascherina
di Stefano Rispoli
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Domenica 19 Settembre 2021, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 08:34

ANCONA - A 4 giorni dalla prima campanella il virus si tiene alla larga dalle classi. Fino a ieri non erano stati notificati contagi in ambito scolastico e, di conseguenza, nessun alunno o insegnante in quarantena nel capoluogo. Ma il vero monitoraggio comincerà domani, tenuto conto che l’anno scorso la prima impennata di contagi si era registrata a due settimane dalla ripresa delle lezioni. Tuttavia, considerando il periodo di infezione più ridotto della variante Delta, quest’anno eventuali rialzi potrebbero manifestarsi in anticipo.

Ma con una differenza sostanziale: il vaccino. Prevale un sentimento di fiducia sul fatto che le misure di sicurezza adottate, insieme alla campagna di vaccinazione che ha visto protagonisti anche i giovani over 12, possano limitare la diffusione del virus nelle classi e, dunque, scongiurare il ricorso alla Dad. 

Il cluster 

Ma l’esperienza del 2020 ha dimostrato come l’ambiente scolastico possa rappresentare un incubatore per i cluster Covid: basti pensare che in 6 settimane dalla prima campanella l’incidenza sui contagi nella fascia d’età tra i 14 e i 19 anni quadruplicò. E non vanno dimenticati certi precedenti allarmanti, come il focolaio divampato al liceo Rinaldini nel maggio scorso. Il caso era finito pure in Parlamento, oggetto di un’interrogazione alla Camera, con la deputata del Pd Alessia Morani che si era rivolta al ministro dell’Istruzione per chiedere spiegazioni sia sulla diffusione esponenziale dei contagi, sia sul presunto atteggiamento negazionista di un insegnante che avrebbe tenuto lezioni senza mascherina. A distanza di 4 mesi sono arrivate le risposte sul caso del liceo classico da parte del Servizio Sanità della Regione. 
Nel documento trasmesso al governatore Acquaroli e all’assessore alla Sanità Saltamartini vengono descritti i contorni del focolaio: emerge che tra l’8 e il 16 maggio 2021 furono notificati all’Asur «23 casi accertati di positività al virus Sars-CoV-2 nell’ambito del liceo Rinaldini di Ancona».

Ben più degli 8 di cui si parlava in quei giorni. 

Il prof No Mask

Si trattava di 22 studenti e una professoressa che, secondo il tracciamento epidemiologico, era stata contagiata dalla figlia, precedentemente positiva. In quarantena erano finite ben 155 persone, tra cui 154 alunni e un professore “no mask” che è stato segnalato come contatto ad alto rischio perché, secondo l’intervista a cui è stato sottoposto all’operatore del contact tracing, «ha riferito di non indossare la mascherina quando era in cattedra». Al momento dell’accertamento il docente «risultava asintomatico e ha rifiutato entrambi gli appuntamenti per la verifica di negatività propostigli, accettando di restare 21 giorni in quarantena». Si tratta dello stesso professore di filosofia che, pur respingendo l’etichetta di negazionista, in un video autoprodotto su Youtube alla fine del 2020 metteva nel mirino un po’ tutti, dal presidente americano Biden a Papa Francesco ai democrat italiani, tutti colpevoli, a suo dire, di «esultare per il Great Reset», il presunto piano che, secondo l’insegnante (e i complottisti), «porterà a una drastica riduzione delle libertà personali e a uno smisurato aumento dei poteri di controllo degli apparati statali sui cittadini». Secondo il Servizio Sanità, al Rinaldini furono comunque «messe in atto tutte le misure di prevenzione e controllo necessarie». Agli alunni che hanno rifiutato il tampone di verifica di negatività o non hanno avuto modo di farlo, la quarantena è stata prolungata di 7 giorni. Inoltre, l’istituto è stato sottoposto a campionamento ambientale ed è stato sanificato un bagno dove erano state rilevate tracce di Covid sulla maniglia di una porta. La diffusione così rapida del virus sarebbe riconducibile «alla prevalente presenza della variante inglese, caratterizzata da una maggiore trasmissibilità, in particolare nelle fasce d’età giovani». Quanto alla distribuzione, in tre classi furono rilevati rispettivamente 8, 6 e 5 casi, mentre in 4 classi fu rilevato un solo caso. 

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