Tiziano, il papà del piccolo morto nell’alluvione: «Una fattoria didattica per bimbi speciali, voglio crearla in memoria di Mattia»

Tiziano, il papà del piccolo ucciso dall’alluvione: «Una fattoria didattica per bimbi speciali, voglio crearla in memoria di Mattia»
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Giovedì 23 Marzo 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 15:15

BARBARA  - Verrà utilizzato per realizzare la “Fattoria di Mattia” l’eventuale risarcimento per la morte del piccolo. Aveva solo 8 anni Mattia Luconi quando la piena del fiume l’ha strappato via dalla sua famiglia. Il padre, semmai riceverà dei soldi, li utilizzerà per coronare un sogno. «Era un nostro desiderio – spiega Tiziano Luconi – per stare sempre insieme, perché poi quando i ragazzi speciali crescono non è facile dar loro un futuro e lo Stato, purtroppo, non sempre aiuta. Sognavo e progettavo un bar, un’osteria, una fattoria didattica dove avrei insegnato a Mattia ad apparecchiare e fare qualcosa di semplice, tenendolo sempre con me. Lui amava la natura e gli animali». 

 
I ristori 


In questi giorni sono arrivati i fondi per i ristori degli alluvionati.

C’è chi verrà risarcito, almeno in parte, dei lavori sostenuti nella casa allagata, chi si vedrà rimborsata una lavatrice rotta, chi un veicolo danneggiato o un macchinario per l’azienda. C’è chi, invece, ha perso ciò che di più caro aveva al mondo, un figlio, ma ancora non ha ricevuto nulla. Non c’è somma, però, che possa portare indietro le lancette dell’orologio e restituire Mattia a suo padre. «Non so se arriverà un risarcimento – prosegue Tiziano –, onestamente non me ne sono interessato, segue tutto il mio avvocato ma, al riguardo, tutto tace». Per lui ora la priorità è mettere in sicurezza Misa e Nevola per evitare di piangere altre vittime. Vuole risparmiare ad altri un dolore così lancinante e pretende che Mattia diventi un monito perché non sia morto invano. Se e quando, però, un risarcimento dovesse arrivare, Tiziano Luconi ha già le idee chiare su come utilizzarlo.

«Di sicuro inizierei a dare forma alla Fattoria di Mattia o qualcosa di simile – racconta -, magari prendo un bar e metto ragazzi speciali a darmi una mano, con un progetto d’inclusione, come avrei fatto con Matty per tenerlo sempre con me. Oppure un’osteria anni ‘80, con il legno fino a metà muro, tavoli con tovaglie a quadri rossi e bianchi e prodotti tipici, che preveda sempre un progetto di inclusione, questo è fondamentale». Tiziano l’aveva promesso a Mattia che, quando sarebbe stato più grande, avrebbe avviato una fattoria dove lavorare insieme. Un impegno che vorrebbe mantenere in sua memoria.

«Le idee con Matty erano tante – conclude -. L’ideale sarebbe la fattoria didattica con orto e frutteto qui a Barbara o magari molto vicino, nei paesi limitrofi, ma comunque qui in zona». Mattia era andato con la scuola visitarne una. Ne era rimasto affascinato. I frutti della natura, gli animali e quella spensieratezza che solo certi luoghi sanno infondere. Il suo corpicino è stato ritrovato poco distante da una fattoria didattica a Trecastelli. Un segno, in qualche modo, che sia diventato un “angelo” proprio lì, nella natura che tanto amava.

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