La primavera risveglia lo shopping, i negozianti: «Segnali di risveglio ma c’è il caro bollette»

Shopping in centro ad Ancona
di Michele Rocchetti
3 Minuti di Lettura
Lunedì 28 Marzo 2022, 08:00

ANCONA - Dopo un inizio di primavera caratterizzato da temperature ancora piuttosto rigide, splende finalmente il sole sul centro di Ancona. Un raggio di luce che, unito all’imminente cessazione dello stato di emergenza, con relativo allentamento delle restrizioni legate alla pandemia, dovrebbe indurre all’ottimismo. Ma se la gente affolla la vie, nei negozi gli acquisti sono frenati dal caro energia e dai timori legati alla guerra in Ucraina.

«L’avvio della stagione è stato un po’ lento – rivela Cristina Rossi di Elena Mirò -. La voglia di acquistare c’è, ma è frenata dal caro vita. Si acquistano piccoli capi, giusto per avere qualcosa di nuovo da indossare con i primi caldi, ma sempre con un occhio alla prossima bolletta». 


Le grandi catene
E questo lo si nota anche per strada. Dove le persone sono tante, ma le buste in mano poche e provenienti quasi tutte dalle grandi catene. L’acquisto, se viene effettuato, tende infatti ad essere low cost. Non a caso le gente affolla le bancarelle del mercato di piazza Roma e corso Mazzini, come pure il mercatino dell’antiquariato di piazza Pertini. Poca spesa e aria aperta. Questa sembra la ricetta vincente al momento.

«Qualcosa inizia a muoversi adesso, anche se di gente in giro se ne vede ancora relativamente poca – sostiene Daniela De Rentiis di Accessorize -. Con la bella stagione c’è sicuramente voglia di un po’ di colore e del Covid non parla praticamente più nessuno. Però pesano i rincari sui beni di prima necessità.

Se uno è costretto a spendere il doppio per luce, gas, benzina e alimenti, poi è chiaro che risparmia da altre parti. La gente in questo momento sente di aver bisogno di una gratificazione e con un acquisto potrebbe tirarsi su il morale. Ma, con il fatto che in tasca ci sono sempre meno soldi, si trattiene. Paradossalmente è stato meglio l’anno scorso, quando, dopo il lockdown, le persone si erano scatenate nelle compere».


Di diverso avviso Martina Memè di Le cose di Sara: «Non possiamo fare un paragone con il 2021 perché di questi tempi eravamo chiusi. Ci hanno permesso di riaprire solo dopo Pasqua. Ora abbiamo una visione delle cose sicuramente più positiva. Con il rialzo delle temperature sono subito iniziati gli acquisti di primavera. E c’è anche chi comincia a cercare gli abiti da cerimonia». Questa è infatti la stagione di battesimi, cresime e comunioni. Ma anche di lauree. Tanto che in più di un negozio ieri è capitato trovare universitari che, in gruppi o a coppie, chiedevano di provare abiti da indossare in occasione della laurea. 


Un raggio di sole
«E comunque ad Ancona è sempre così – scherza Giorgio Pavani di Layline -, di inverno si mugugna e come spunta il sole ci si dimentica di tutto perché apre Portonovo. Ma a parte le battute, finalmente l’aria si è addolcita e la clientela è pronta a fare il cambio di stagione. Solo che il caro bollette si fa sentire e la gente è piuttosto oculata negli acquisti. Se ti arrivano sberle da 400 euro a botta poi fai fatica a comprati una camicia nuova. Però a me più che l’oggi preoccupa il domani. Tra la recrudescenza della pandemia, che ha fermato molte aziende perché i dipendenti erano a casa col Covid, e la guerra in Ucraina, molti approvvigionamenti sono in ritardo. È da mesi che aspetto che mi vengano consegnate le buste di carta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA