Il team ha riscontrato un po' di radioattività nel grano: i livelli dello stronzio-90 (un isotopo radioattivo dello stronzio che è prodotto dalla fissione nucleare dell'uranio) sono leggermente al di sopra del limite ucraino di 20 becquerel per chilo. Tuttavia, spiegano gli studiosi, poiché la distillazione riduce le impurità nel grano, l'unica radioattività che si potrebbe rilevare nell'alcool è il carbonio-14 allo stesso livello che ci si aspetterebbe da qualsiasi bevanda con spirito.
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Gli studiosi hanno diluito l'alcool distillato con acqua minerale dalla falda acquifera nella città di Chernobyl (a 10 km a Sud del reattore), che ha una chimica simile a quella delle acque sotterranee nella regione dello Champagne, in Francia, e che è anche priva di contaminazioni.
Ora l'idea è quella di fondare un'impresa per iniziare a produrre e vendere Atomik (ora ne è stata fatta solo una bottiglia): le prime piccole produzioni sperimentali dovrebbero essere avviate già quest'anno. L'intenzione è di produrre il liquore e restituire il 75% dei profitti alla comunità locale.
Per la realizzazione della ricerca sono stati assegnati poco più di 100mila euro dall'inglese Natural Environment Research Council.
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