Prezzi troppo alti al caffè Sacher di Trieste, bufera sul sindaco: «Se non hai i soldi, guardi»

Roberto Dipiazza: «Vorresti una Ferrari? Ma non puoi permettertela, allora la guardi e vai via»

Prezzi troppo alti al caffè Sacher di Trieste, bufera sul sindaco: «Se non hai i soldi, guardi»
di Riccardo De Palo
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Lunedì 5 Giugno 2023, 06:21 - Ultimo aggiornamento: 11:39

«Continuiamo così, facciamoci del male», replicava quasi 40 anni fa Nanni Moretti, nel ruolo del giovane prof di matematica Michele Apicella, a chi gli diceva di non avere mai mangiato la Sacher-torte. «Se hai i soldi vai, se no guardi», ha detto invece ieri il sindaco di Trieste, il forzista Roberto Dipiazza, a chi gli chiedeva un commento a proposito dei prezzi - definiti piuttosto elevati - del Caffè Sacher, appena aperto in città, il primo della catena fuori dall'Austria. «Vorresti una Ferrari? Ma non puoi permettertela - ha precisato poi il primo cittadino rincarando la dose - e allora se passa sei lì a guardarla, dunque...» Il valore di listino di una Ferrari - da 390mila euro in su - non può certo essere paragonato a quello di una Sacher-torte, che si può ancora considerare un dolce morettiano e democratico, una vera delizia di cioccolato con un cuore di marmellata di albicocca, la cui versione "originale", prodotta dall'hotel omonimo, arriva a costare online 48,50 euro. A Trieste una fetta si acquista a 8,90 euro. Troppo? No, è pur sempre la torta originale.
Ma i golosi devono sapere che al Cinema Sacher di Roma (che dispone sempre di dolci viennesi di scorta) passa di mano all'incirca per tre euro e cinquanta. Fatte le debite proporzioni, solo per cambiare uno pneumatico di una Ferrari California servono almeno 220-290 euro.

IL PRINCIPIO

Eppure il sindaco sembra voler sottolineare un principio tutto sommato ovvio, e cioè che se non hai una determinata disponibilità finanziaria, certe cose non te le poi permettere. Insomma, un modo anche per dire - Esopo docet - che non si può fare come la volpe con l'uva. E poi, sottolinea Dipiazza, «è un grande orgoglio che sia stata scelta Trieste per aprire il Caffè Sacher e nessuno pensa alla cifra enorme che è stata investita per aprire il locale».
Verissimo.

Ma il pasticcere Franz Sacher, che nel 1832 - quando aveva solo sedici anni - inventò questo dolce in onore del principe Klemens von Metternich, non poteva certo immaginare una simile baruffa triestina, che lo stesso sindaco ora cerca di rintuzzare: «Vai a cena nei ristoranti e ti chiedono cifre mai viste, davvero non riesco a capire questa polemica».

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LA SCELTA

Il Caffè Sacher, che dopo Vienna ha aperto anche a Innsbruck e Salisburgo, si trova in pieno centro a Trieste, in via Dante. Scegliere il capoluogo giuliano ha senso, visto il suo passato austro-ungarico, l'aria mitteleuropea che ancora si respira in città, basti pensare al Castello di Miramare, dove risiedeva la principessa Sissi. E Dipiazza si è fatto trovare all'ingresso del nuovo locale sin dal primo giorno di apertura. «Sono orgoglioso anche dell'amicizia con il proprietario - ha detto - voleva offrimi una fetta ma io ho voluto pagarla». E questo significa che, almeno il sindaco, figura tra i ferraristi.

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LA CHIUSURA

Malgrado la grande attesa e anche l'orgoglio, in città però qualche polemica c'è stata, per i prezzi che però, va detto, sono paragonabili a quelli di Vienna. Ieri tuttavia il Caffè è rimasto chiuso. Ma non sono certamente state le polemiche a decretarne la serrata. Sembra invece che siano terminate le scorte di torte, dopo l'enorme afflusso di clienti. Tutti gli amanti delle Ferrari (e delle Sacher) dovranno attendere fino a martedì, quando è previsto l'arrivo di rifornimenti. Continuiamo così, facciamoci del male.
 

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