Plastica dannosa? Il presidente
dell'Ordine dei Chimici Martinelli:
«Attenti alle borracce di alluminio»

Il Presidente dell'Ordine dei Chimici Fisici, Fabrizio Martinelli
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Domenica 27 Ottobre 2019, 21:11 - Ultimo aggiornamento: 23:22
«Lazio plastic free»: Comuni in campo per promuovere la cultura ambientale a scuola. 
Primi, concreti passi, dunque, verso il percorso di “plastic free” promosso dalla Regione per il quale la Giunta ha stanziato 500.000 euro a favore degli Istituti che si attivano per contrastare. «La riduzione della produzione di rifiuti e lo sviluppo della differenziata, insieme al recupero delle materie, rappresentano uno dei cardini del nuovo Piano rifiuti» aggiunge Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione.
Castelnuovo Parano e Ausonia, in Ciociaria,  sono i primi Comuni ad aver avviato azioni specifiche volte ad eliminare la plastica dalle scuole attraverso l’installazione di erogatori d’acqua naturale e la distribuzione di borracce in alluminio. «Regalare una borraccia – afferma la delegata all’istruzione Stefania Pinchera del Comune di Ausonia – è un gesto simbolico ma può aiutare a cambiare alcuni comportamenti che sembrano immodificabili ma che abbiamo il dovere di mettere in discussione». 
Ma l’Ordine dei Chimici e dei Fisici di Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise, favorevole alle politiche che mirano a migliorare la qualità dell’ambiente e della vita dei cittadini, esprime dubbi sulle scorciatoie legislative prese «sull’onda modaiola, del fare tutto e presto, perdendo di vista la realtà dei fatti». 
«Le borracce di alluminio che vengono dalla Cina (che sostituiscono le bottigliette di plastica) – si domanda il presidente dell’Ordine, Fabrizio Martinelli –sono davvero un vantaggio ambientale ed economico? Tanto per cominciare vengono dalla Cina e ciò alimenta qualche dubbio. Secondo, c’è consumo di materia, cosa che non c’è con la plastica , inoltre vi è anche un problema igienico. Poi – continua il presidente Martinelli - l’acqua conservata in contenitori di alluminio scadente (quale è quello cinese) non è poi così compatibile, da un punto di vista igienico sanitario, come lo è invece quella contenuta in una bottiglia di plastica usa e getta. Dove getta - attenzione - non significa “butta nel mare”; ma è “getta per il recupero”, che ti permette di rifare una bottiglia di plastica senza consumo di materia. In più, questa politica degli annunci – aggiunge il presidente Fabrizio Martinelli – finisce per danneggiare l’immagine delle imprese chimiche. Infatti, questi prodotti, sembrano destinati ad essere gravati sia da tasse aggiuntive, che da questa demonizzazione di minor consumo e minor utilizzo. Le industrie chimiche - conclude il presidente Martinelli - non esistono per produrre una cosa che poi deve inquinare ; ma da anni si stanno spendendo nella ricerca per trovare delle plastiche eco-compatibili. Perché plastica, ricordiamolo sempre, non significa inquinamento , ma è la maleducazione, il comportamento dell’uomo, che genera inquinamento».
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