Pasqua vegana, ecco il menu alternativo: hummus di ceci al posto della corallina, il tofu sostituisce formaggio e uova

A guidare il cambiamento di abitudini soprattutto i giovani della Generazione Z

Pasqua vegana, ecco il menù alternativo: humus di ceci al posto della corallina, il tofu sostituisce formaggio e uova
di Lina Cilli
4 Minuti di Lettura
Sabato 8 Aprile 2023, 21:54 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 07:07

Bando all’agnello. Via anche le uova. No a formaggi e salumi. Eliminati anche latte e burro e, dunque, le pizze e le torte tipiche della festività. La tavola di Pasqua si ripensa e lo fa in chiave vegana. Basta navigare in Rete per rendersene conto: tutorial, menu e ricette per cambiare la consuetudine pasquale si susseguono, sito dopo sito. D’altronde, il numero di vegani nel mondo sarebbe in crescita. Secondo la Vegan Society, nel mese dedicato a sperimentare un’alimentazione interamente vegana, ossia il “Vegajanuary”, lo scorso anno, si è toccato il record di adesioni: oltre 629mila persone in 228 paesi al mondo. In Italia, stando ai dati Eurispes 2022, ad essere vegano sarebbe l’1,3 per cento della popolazione. Il dato sale al 6,7 per cento se si uniscono i vegetariani. 

Pasqua, il trend vegano

Una cifra in calo rispetto all’anno precedente, quando i vegani erano il 2,4 per cento, ma più che raddoppiata rispetto alla prima rilevazione, nel 2014, quando erano appena 0,6 per cento.

E il fenomeno, secondo gli esperti di Veganok, sarebbe sottostimato. A trainare è la Generazione Z. E i giovani tra i 25 e i 34 anni sono quelli che cercano, con più solerzia, di coinvolgere nella loro scelta amici, familiari, conoscenti. Quale occasione migliore di Pasqua, allora, per ritrovarsi, l’uno accanto all’altro, a tavola a parlare, anche di cibo, magari proprio prendendo spunti da nuove ricette? Via allora la corallina, che cede il passo all’hummus di ceci o fave. No all’agnello, sì al polpettone di legumi. Il formaggio cede il passo al tofu. E così via. Senza dimenticare i prodotti “vegan” che si possono facilmente trovare anche nei supermercati. Tra questi, proposte pasquali, come la colomba 100 per cento vegetale, con uvetta e canditi, ma senza derivati animali. Aumenta il consumo dei prodotti dedicati. E crescono pure le vendite degli alimenti “plant based”: è il 37,9 per cento delle famiglie ad averli acquistati lo scorso anno. «Un pasto vegano si può fare anche a Pasqua, basta ricorrere a legumi e vegetali – commenta lo chef Alessandro Circiello, presidente Federazione Italiana Cuochi - Lazio – ma non si può rendere vegana la tavola della tradizione. Basti solo pensare a uova, corallina, abbacchio, e, nel Lazio, coratella. Insomma, si possono fare altre ricette, giocando magari con forme e consistenze, ma non è possibile replicare in chiave vegana quelle tipiche».

I costi

E c’è anche da fare attenzione, facendo la spesa. «Quando si acquista un prodotto vegan, non sempre si fa la scelta migliore per la salute – prosegue – leggendo gli ingredienti su alcune etichette, si possono notare molti grassi idrogenati che, assunti in grande quantità, sono tutt’altro che salutari». Intanto, online le ricette corrono. E sì perché chi vuole ripensare in chiave vegana la festa, nella maggior parte dei casi deve mettersi ai fornelli. Almeno per ora. Analizzando la presenza di ristoranti, supermercati e festival vegani, nonché la presenza di ristoranti stellati con stella Michelin Verde, LoveHolidays ha stilato la classifica delle trenta migliori città in Europa per una dieta vegana. E sono ben due, Milano e Roma, ad essere entrate nella graduatoria, ma rispettivamente al ventunesimo e al ventiseiesimo posto. Il podio è per Londra, con ben 194 ristoranti, 81 negozi, tre festival e altrettante Stelle Verdi Michelin, seguita da Parigi al secondo posto, e Berlino al terzo. Poi, Barcellona e Amsterdam. Milano ha trentadue ristoranti e sei negozi, nessun festival e due Stelle Verdi Michelin. Roma, più distanziata, ha diciannove ristoranti, nove negozi, nessun festival e una Stella Verde Michelin. Insomma, la strada “veg” da fare è ancora lunga, ma l’Italia si conferma destinazione di gusto per ogni esigenza e palato. Anche a Pasqua. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA