Dieta di Pasqua, i segreti per mangiare cioccolato (senza sentirsi in colpa)

È la "star" delle Feste, ma secondo molti studi può essere salutare purché fondente

Dieta di Pasqua, i segreti come mangiare cioccolato (senza sentirsi in colpa)
di Maria Rita Montebelli
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 06:48 - Ultimo aggiornamento: 06:52

Sarà la grande star di questa settimana. Per poi lentamente tramontare (ma solo per qualche mese) appena arriverà il grande caldo.
È il trionfo del cioccolato. L'apoteosi del gusto che si fa uovo col fiocco e l'espressione massima del senso di colpa pronto a bussare. Ma non tutto viene per nuocere. La letteratura scientifica può dare un grande aiuto alla nostra parte più golosa perché non ci sono più dubbi: il cioccolato fa bene alla salute.

È antiossidante, antinfiammatoria, antidepressiva, migliora la memoria, protegge da malattie cardiovascolari e metaboliche.

Certo, non è facilissimo misurare questi benefici e soprattutto tradurli in una prescrizione precisa di quadratini di una tavoletta o in numero di cioccolatini al giorno.

L'ENERGIA

Di certo, viste le calorie, conviene non superare i 15-30 grammi di fondente al giorno. L'energia fornita dal cioccolato (380 sostanze) deriva principalmente dai grassi e dagli zuccheri, rispettivamente il 34% e 56,7% in 100 grammi di fondente, che corrispondono a più di 500 calorie. Le calorie di quello al latte sono ancora lievemente superiori.

Sostituire con il cioccolato fondente altri snack si rivela quindi un'abitudine sana e soprattutto gustosa. «Il fondente - spiegano i ricercatori della Fondazione Veronesi - è ricco in particolare di flavonoidi, molecole in grado di migliorare i livelli di lipidi nel sangue e la pressione arteriosa, fattori rilevanti per la salute cardiovascolare». Il cioccolato scuro, dunque, riduce lievemente la pressione, migliora l'assetto lipidico riducendo il colesterolo e in generale giova alla salute dei nostri vasi.
Fra gli alimenti che sono stati indicati come capaci di modulare in modo positivo il sistema immunitario c'è il cacao, principio attivo di cibi e bevande a base di cioccolato fondente, e i benefici aumentano in base alla sua percentuale contenuta nel prodotto finale.

Per gli amanti dell'antropologia del gusto, è bene ricordare che il nome cacao, significa "Cibo degli dei". Che già è un ottimo inizio. Non è un caso infatti che Aztechi e Maya lo usassero per fare libagioni agli dei, o come farmaco o addirittura come moneta di scambio.
Se il numero magico della percentuale di cacao al di sopra della quale il cioccolato entra nell'empireo del salutare è il 70%, molto più complesso è definire il contenuto ottimale di flavonoidi. Di recente, un gruppo di ricercatori spagnoli ha pubblicato sulla rivista scientifica Antioxidants un lavoro sul contenuto di composti bioattivi nutraceutici (sostanze derivanti da piante, agenti microbici e alimenti che possono essere integrati in una dieta).

LA DIETA

Sono stati analizzati polifenoli, procianidine, metilxantine oltre all'attività antiossidante di sette origini diverse di cacao (Perù, Venezuela, Costa d'Avorio, Repubblica Dominicana, Africa Occidentale). I ricercatori hanno evidenziando che quelli "non alcalinizzati" (l'alcalinizzazione è un trattamento chimico che rende il gusto più dolce e rotondo) e in particolare quelli provenienti dal Perù sono i migliori per contenuto di composti bioattivi. Sostanze comunemente assunte con la dieta giornaliera, ritenute in grado di influenzare positivamente la salute, contribuendo alla prevenzione di differenti malattie.

Un altro studio, il COSMOS, pubblicato lo scorso giugno su American Journal of Clinical Nutrition ha dimostrato che la supplementazione giornaliera di un estratto di cacao, contenente 500 mg di flavonoidi riduce la mortalità cardiovascolare del 27% a distanza di qualche anno.
A beneficiare di qualche cioccolatino è anche il cervello, stando ai risultati di uno studio dell'Università di Qingdao (Cina). La teobromina ("parente" della caffeina) contenuta nel cioccolato, migliorerebbe infatti le performance cognitive negli anziani, facendo da scudo al declino, scritto negli anni che passano. Uno studio messicano ha stabilito che il cacao, cibo funzionale, riduce l'insulino-resistenza e il danno ossidativo nei giovani adulti con obesità, dopo appena una settimana di "trattamento".

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OBESITÀ

Un consumo intelligente (e guidato dal medico) di cioccolato può dunque dare risultati positivi anche nelle persone con prediabete e obesità. Insomma, la curiosità degli scienziati non ha limiti quando si tratta di dimostrare che il cacao fa bene. Certo è che questo argomento fa gola anche alla scienza. Su PubMed, la "Bibbia" di tutte le pubblicazioni scientifiche accreditate. Il numero delle ricerche sul cacao è passato dalle 134 del 2000, alle 762 del 2022. E quest'anno siamo già a quota 208.

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