Dieta al mare, frutta a volontà: ma attenzione a pesche e fragole

Dieta al mare, frutta a volontà: ma attenzione a pesche e fragole
di Valeria Arnaldi
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Martedì 20 Luglio 2021, 06:54 - Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 17:23

L'anguria che sembra racchiudere il sapore di ferragosto e, in generale, delle vacanze. Il cocco, annunciato a gran voce da chi lo vende, a tentare il palato e, soprattutto, forse a sollecitare le memorie infantili quando perfino mangiare un frutto esotico poteva essere un gioco. Le pesche, portate da casa per rinfrescarsi senza cedere alla tentazione di un gelato in più, o magari, coppe di melone o anguria a cubetti, consumate comodamente sulla terrazza del bar. E molto altro.
UN CLASSICO DA SPIAGGIA
Portata in una borsa termica o comprata al chiosco sulla riva, sotto un tetto di foglie di palma, la frutta è un classico da spiaggia. Perché è zuccherina, rinfrescante, leggera. Buona, per il palato e la salute. Non tutta, però, a ben guardare, è ideale come spuntino quando si è in spiaggia.

Dieta al mare, gusto e calorie

 

È questione di proprietà, possibili allergie, praticità. «Al mare si suda e, facendolo, si perdono acqua e sali minerali, che devono essere reintegrati - dichiara Giacinto Miggiano, direttore Uoc Nutrizione clinica della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs - la frutta è composta da acqua, in una percentuale che varia dall'85% al 95%, e apporta anche potassio e magnesio.

L'acqua è fondamentale per contrastare possibili colpi di calore, potassio e magnesio per prevenire crampi muscolari e quel senso di debolezza che si può provare stando al sole. Bene, dunque melone, cocomero, albicocche, susine, ossia frutta fresca di stagione, meglio se a chilometro zero. L'offerta nel nostro Paese è ampia. La frutta si può usare pure come ingrediente per insalatone».

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Si sceglie secondo il gusto, ovviamente, ma non solo. Alcuni tipi, infatti, sono, più frequentemente di altri, responsabili di allergie. In tal senso, prosegue, «tra i più comuni, ci sono pesche e kiwi, che, possono provocare fastidi o pruriti, manifestazioni che, perlopiù, colpiscono la bocca. Senza dimenticare le fragole, che possono causare orticaria. Allergie sono possibili anche consumando noci e mandorle».
Come va mangiata la frutta? «Cruda - dice Miggiano - È preferibile fresca rispetto a quella disidratata. È importante variare. Per preservare il contenuto di antiossidanti è utile consumarla intera o sotto forma di estratti e spremute appena fatti. Meglio evitare i frappé, ricchi di zuccheri ma non di vitamine. Va ricordato che la frutta non può essere l'unico elemento del pasto».
Altro tema, per la scelta è la conservazione. «Il problema è anche come portarla al mare, sotto il sole o in barca - afferma Leonardo Celleno, presidente Aideco-Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia - Non tutta la frutta è adatta. Meglio evitare le banane e quella facilmente deteriorabile, a favore di quella più resistente, mele incluse, dato che ancora si trovano».
La decisione può incidere pure sull'abbronzatura. «Sì alla frutta colorata di stagione - dichiara Celleno - Il colore è indice di betacarotene. Ecco allora, albicocche, ciliegie, pesche. Anche cocomero e melone. Questi pigmenti fanno parte del bagaglio di antiossidanti e ci aiutano a proteggerci dal sole. In questa stagione, vista la grande varietà, sarebbe opportuno preferire ciò che è offerto dalla natura. La frutta esotica si può rimandare alla tavola invernale».

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OTTIMO INTEGRATORE
Non rimane che aggiungere un tocco di creatività. «La frutta è un formidabile integratore di sali minerali, acqua e vitamine, aiuta ad affrontare le alte temperature del periodo - commenta lo chef Heinz Beck, tre stelle Michelin, anima de La Pergola, ristorante dell'hotel Rome Cavalieri - ma, come in tutte le cose, non bisogna eccedere. È bene consumarne due porzioni al giorno».
Nessun limite invece alla fantasia. «Sono tante le preparazioni nelle quali si può usare, inclusi antipasti e secondi - spiega Beck - io propongo uno scampo marinato crudo, su peperoni in tre colori e differenti cotture, con gazpacho di pesche, avocado, sedano e cetriolo. Oppure l'astice gratinato con purea di mandorle e ciliegie, dove è proprio la ciliegia a farla da padrona. O un carpaccio di anguria con variazione di pomodori. Ciò che conta è saper abbinare gli elementi e ottenere il massimo della salubrità dal piatto. Il cibo è uno strumento importante anche per la prevenzione delle malattie».
 

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