Dieta, ecco perché l'hamburger vegetale fa bene al cuore (oltre che alla linea)

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Venerdì 28 Maggio 2021, 13:27 - Ultimo aggiornamento: 13:41

Il 28 maggio si celebra la Giornata Mondiale dell'Hamburger. Piatto tipo americano, è entrato a far parte della nostra tradizione complice anche uno stile di vita sempre più frenetico che ci porta a consumare pasti lampo. L'hamburger è sicuramente il re dei cibi fast-food, ma attenzione: un consumo eccessivo potrebbe non essere d'aiuto alla nostra salute. Cosa fare? Prediligere quelli vegetali: fanno bene al cuore e combattono il colesterolo cattivo. Crediti foto@Shutterstock Music: «Summer» from Bensound.com

Uno stile di vita frenetico che influenza negativamente il modo di alimentarsi e spinge al consumo del pranzi veloci poco salutari e che offrono ben poco di nutriente. Troppo calorici, conditi  che sono solamente un danno per l'organismo. Da questo, nasce la necessità di poter consumare cibi, sì veloci e pratici ma con uno sguardo attento anche ai valori nutritivi. Sono ormai entrati in commercio gli hamburger preparati a base di legumi, verdure e cereali. Un modo sano per mangiare un hamburger (che lo richiama però solo nella forma).

I benefici raccontati dall'immunologo

Ad evidenziarlo è all'Adnkronos Salute l'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzata e professore straordinario di Scienze dell'alimentazione e dietetica applicata all'Unipegaso. «Ad esempio, l'hamburger a base di soia, in particolare quella biologica e non Ogm, o a base di altri legumi - sottolinea - contiene molti flavonoidi che forniscono una buona protezione per il sistema cardiovascolare, ed essendo fonti di fibre solubili possono abbassare significativamente il livello di colesterolo Lld, la frazione più dannosa del colesterolo totale, e arricchire di batteri buoni il nostro l'ecosistema intestinale». «Allo stesso modo - aggiunge lo specialista - rappresentano una buona fonte di proteine, in quantità molto simile ad una normale porzione di carne. Anche vitamine e minerali sono presenti in buona quantità. L'unica accortezza è quella di selezionare prodotti con un contenuto di sale accettabile e stare attenti ai grassi, soprattutto alla tipologia utilizzata, prediligendo prodotti con un minor quantitativo di grassi saturi». «Più di qualsiasi altra cosa, la maniera in cui ci nutriamo ha effetto sulla nostra capacità di resistere alle malattie e godere di buona salute - osserva Minelli - Ad oggi, nelle società occidentali, sono molto frequenti patologie cardiovascolari come l'ipertensione, tumori, patologie metaboliche come il diabete, la maggior parte delle quali si può prevenire con un'alimentazione appropriata. Le difese immunitarie e l'obesità giocano un ruolo importante nel ridurre o accrescere queste patologie, e sia le prime che la seconda sono influenzate dagli alimenti con cui ci nutriamo».

«Studi fatti sulle diete tradizionali di popolazioni asiatiche, mediterranee, indiane o di società aborigene confermano che i tassi di incidenza delle malattie moderne sono per loro significativamente più bassi, finché continuano a seguire diete che includono solitamente una vasta scelta di vegetali e sono povere di carni rosse e grassi - prosegue l'immunologo - Una dieta che si basa sui principi della sana alimentazione dovrebbe essere composta prevalentemente da alimenti di origine vegetale, mentre quelli di origine animale, come carne, insaccati e formaggi, dovrebbero essere consumati in quantità moderate».

«Si dovrebbero consumare ogni giorno un minimo di 5 porzioni di frutta e verdura - ricorda l'esperto - concentrarsi sui frutti e le verdure più colorate, come i peperoni rossi, le verdure a foglia verde scuro, arance, albicocche, carote, mirtilli». Ancora, bisognerebbe «preferire i legumi o i cereali integrali e limitare il consumo di carboidrati raffinati, come pasticcini, snack salati, evitare il consumo di grassi trans, che si trovano nelle margarine, e limitare quello di grassi saturi e colesterolo, che si trovano nelle carni e nei formaggi. Un loro consumo spropositato è responsabile di seri problemi per la salute, come malattie renali, cancro, calcoli renali», conclude Minelli.


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