Alla voglia di mettere “le mani in pasta” degli italiani, costretti tra le mura domestiche per il coronavirus, fa sapere Bmti, si deve anche l'aumento del prezzo delle uova (+4,2% a marzo rispetto a febbraio e +17,7% su base annua). L'innalzamento della domanda di farine e sfarinati per uso domestico è stata tale, precisa ancora Bmti, da compensare la pesante riduzione delle vendite destinate al sistema della ristorazione e dell'ospitalità.
I prezzi di marzo di questi prodotti sono i più elevati anche rispetto allo scorso anno, con +5,8% per la farina e +17,8% per la semola. Già dalle prime rilevazioni di aprile, comunque l'impennata sembra rientrata, in parallelo, probabilmente, con le dispense ormai sature di tanti italiani.
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