Carbonara Day, tradizione vs innovazione. Da Beck a Colonna: le 5 ricette "strane" (e stellate) da non perdere

Carlo Verdone è eletto da un'indagine Doxa compagno ideale degli italiani per mangiare un piatto di pasta carbonara

Carbonara Day, tradizione contro innovazione. Da Beck a Di Giacinto e Colonna, le 5 ricette (stellate) "strane" da non perdere
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Martedì 5 Aprile 2022, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 18:05

È il piatto più amato dagli italiani. La pasta alla carbonara è patrimonio del Belpaese, quanto il Colosseo. Tanto che oggi 6 aprile si celebra il Carbonara Day istituito sei anni fa da Unione Italiana Food e International Pasta Organization (PO) per incoronare ancora una volta a Re uno dei piatti più famosi della cucina italiana, romanesca soprattutto. Una ricetta amatissima che per molti è quasi una religione dove i sostenitori del guanciale taggano come miscredenti quanti preferiscono la pancetta e viceversa, ma entrambi si uniscono nella battaglia contro le varianti con funghi, panna e gruviera, il parmiggiano viene a tratti salvato. Innovatori considerati eretici. L'obiettivo del Carbonara Day è preservare la tradizione e diffondere una ricetta che si tramanda da generazioni. Appassionati e buongustai domani si sfideranno sui social a colpi di hashtag postando i loro piatti. 

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Carbonara Day, le origini del piatto della tradizione italiana

Benchè il piatto piace a tutti e tutti la cucinano sulle sulle origini le versioni sono diverse: alcuni sostengono che la carbonara sia un piatto di tradizioni antiche. La sua nascita, secondo questa corrente, risalirebbe al 1944 e deriverebbe dall’unione tra una ricetta tipica italiana (la pasta) con gli ingredienti della cosiddetta “Razione K” dei soldati americani (tuorli d’uovo in polvere e bacon).

L’inventore della “Razione K”, che veniva servita in accompagnamento agli spaghetti per integrare la dose di carboidrati, è Ancel Keys, colui che scoprì, poi, la dieta mediterranea.

Un’altra ipotesi sulle origini della carbonara è legata anche ai carbonai appenninici, che preparavano questo piatto sfruttando ingredienti semplici e facilmente reperibili, derivanti dal piatto “cacio e ova” tipico degli Appennini abruzzesi.

Infine, un’ultima ipotesi collegherebbe la carbonara alla cucina napoletana individuando nel trattato del 1837 “Cucina teorico-pratica” di Ippolito Cavalcanti la probabile origine del piatto. Non c’è certezza nemmeno sull’origine del nome Carbonara: secondo Coldiretti potrebbe derivare dai “ movimenti carbonari a Carbonia, località sarda originaria di un cuoco che lavorava a Roma”, oppure dall’aspetto conferito dal pepe che, aggiunto alla pasta, assomiglia al carbone.

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La ricetta tradizionale

Non c'è un'unica pasta alla carbonara ma di sicuro gli ingredienti imprescindibili della ricetta "doc" sono cinque. A partire dal tipo di pasta da utilizzare, che deve essere pasta di semola di grano duro da cuocere in acqua salata. I formati più utilizzati sono gli spaghetti e i rigatoni. Il resto lo fanno uova, pepe e pecorino grattugiato ma da aggiungere da aggiungere solo dopo la cottura. L'ultimo ingrediente per fare una pasta alla carbonara come si deve è il guanciale, che i puristi ritengono preferibile alla pancetta.

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Le varianti stellate

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Negativo di carbonara by Antonello Colonna

La prima ricetta è di Antonello Colonna e si può gustare a Labico nel suo Resort&Spa. Per lo chef che ha fatto del km zero il suo biglietto da visita la carbonara è chiusa in un raviolo a forma di stella. Colonna propone il Negativo di Carbonara e la realizza con uova, pecorino, parmigiano reggiano, guanciale amaro, pasta all'uovo, crème fraîche e pepe. 

Fagottelli di carbonara di Heinz Beck

Non poteva tirarsi indietro dalla sfida Heinz Beck. I Fagottelli di carbonara sono nel menù de La Pergola, il ristorante tristellato dello chef tedesco sposato con una siciliana. All'interno del fagottello ci sono tuorli, pecorino, pepe bianco (e, sì, ci spiace ma anche un po' di panna). A insaporire tutto, un fondo di vitello e ovviamente il guanciale. Ma attenzione, ci sono anche delle zucchine.

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Riassunto di carbonara di Riccardo Di Giacinto

Una ricetta di carbonara davvero insolita ed esclusiva: è quella firmata dallo chef Riccardo Di Giacinto, un antipasto che "riassume" i sapori della carbonara. Un piatto ispirato si alla tradizione, quello dello chef stellato, ma che al contempo scompone un grande classico della cucina romana: Riassunto di Carbonara, una ricetta insolita senza pasta che “riassume” abilmente ed elegantemente i sapori dell’amatissimo primo piatto, firmata dallo chef 1 stella Michelin Riccardo Di Giacinto, patron del Ristorante All’Oro di Roma. Gli ingredienti (senza pasta) sono i tradizionali, ma c'è l'aggiunta della panna e di un po' di parmiggiano. Il piatto va gustato verticalmente per assaporare tutti i sapori insieme, prendendo sia la crema di carbonara, che il guanciale croccante e la spuma di parmigiano. 

Carbonara 1954 da Eggs

Carbonara 1954 è la proposta di Eggs, insieme a diverse altre tipologie. Questa è tratta della prima versione ufficiale di ricetta pubblicata su "La cucina italiana": tonnarello acqua e farina, pancetta rosolata, aglio in camicia, uovo e gruviera. 

Pizza carbonara di Pier Daniele Seu

Non poteva poi mancare una pizza. Tra le "old school" di Pier Daniele Seu, pizzaiolo e patron di Seu Pizza Illuminati, c'è anche la carbonara: zabaione salato, guanciale, pepe e pecorino. Non è certo una pasta, ma il sapore è identico e la combo sembra riuscita.

Carbonara distillata di Valerio Braschi

Un giovanissimo chef poi si lancia in una Carbonara distillata. L'ha realizzata Valerio Braschi, originario di Santarcangelo di Romagna e vincitore di Masterchef nel 2017 a soli 18 anni. La carbonara da bere viene servita come amouse-bouche a discrezione dello chef, in provette da 50 millilitri. Il lavoro che c'è dietro è molto impegnativo e per questo non sempre disponibile.

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Carlo Verdone "salvato" dalla carbonara

Ma a Roma la carbonara non si discute, si ama. «Amo la pasta, è il mio piatto preferito, semplice, creativo. È un vero antidepressivo, è condivisione, aggregazione e buonumore. Quando a Londra, negli anni 70, mi mollò la mia fidanzata inglese, ero a pezzi e tornando a Roma in treno, a Termini trovai i miei veri amici che mi portarono a mangiare la Carbonara» commenta con soddisfazione Carlo Verdone i risultati della ricerca Doxa condotta dai pastai di Unione Italiana Food che lo eleggono compagno ideale degli italiani per mangiare una Carbonara. «Sono fiero di essere il portabandiera di questo piatto. Se organizzate, io vengo di corsa, mangio in silenzio e poi vi faccio ridere»

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