La conferma arriva da una revisione di letteratura scientifica condotta da ricercatori della Harvard TH Chan's School of Public Health, negli Stati Uniti, che contiene complessivamente dati su oltre un milione di donne. I risultati, pubblicati sull'International Journal of Cancer, mostrano un legame tra questa neoplasia e il consumo di carne lavorata, ovvero trasformata per estendere la sua vita o cambiarne il sapore, solitamente attraverso affumicamento, aggiungendo sale o conservanti: come pancetta, salsicce, hot dog, salame, carne secca e prosciutto.
Tuttavia gli esperti raccomandano cautela sui risultati e dicono che il rischio reale per le singole donne è «molto piccolo». Maryam Farvid, l'autrice principale dello studio, raccomanda di ridurre il consumo di questi prodotti, piuttosto che eliminarli. I risultati supportano la scelta fatta nel 2015 dall'Oms di inserire insaccati e carni lavorate nella lista nera degli alimenti cancerogeni.
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