«Il caldo anomalo - sottolinea la Coldiretti - ha mandato in tilt le coltivazioni nei campi lungo tutto lo stivale e stravolto completamente le offerte stagionali normalmente presenti su scaffali e bancarelle in questo periodo dell'anno». «Il surriscaldamento - continua la Coldiretti, colpisce le imprese agricole con lo sconvolgimento dei normali cicli colturali che impatta sul calendario di raccolta e sulle disponibilità con effetti concreti anche per i consumatori che sono costretti a fare i conti con le fluttuazioni anomale dell'offerta e dei prezzi dei prodotti». «L'agricoltura - conclude - è l'attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli.
Una nuova sfida per le imprese agricole che - conclude la Coldiretti - devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio».
Dopo un lungo inverno con il cambio di stagione si riscopre la voglia di portare in tavola nuovi prodotti con quasi un italiano su tre (32%) che coglie l'occasione dell'arrivo delle primizie per rinnovare il menu. E' quanto emerge dall'indagine on line su sito www.coldiretti.it divulgata in occasione dell'ultimo week end prima della primavera dedicato da Campagna Amica agli effetti concreti dei cambiamenti climatici sulla spesa degli italiani con le primizie e le erbe spontanee che arrivano quest'anno sui banchi dei mercati in forte anticipo a causa di un inverno anomalo.
«L'arrivo della primavera - sottolinea la Coldiretti - porta con sè un'impaziente voglia di colori e profumi, soprattutto in cucina dove si rivedono le abitudini alimentari e si preparano ricette ricche di sapori, vitamine sali minerali e fibre con la nuova offerta di stagione. Una novità che stravolge gli acquisti degli italiani di frutta e verdura che nel 2018 hanno fatto segnare il record da inizio secolo con un quantitativo pari a circa 9 miliardi di chili, in aumento del 3% rispetto l'anno precedente».
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