Franco Angelosante e quella somiglianza tra dipinto e galassia appena scoperta

L’opera di Angelosante “Galassia” del 2003
di Sabrina Giangrande
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Sabato 1 Gennaio 2022, 00:56

L'AQUILA Autore della corrente artistica denominata Technology Art "Tra Arte & Scienza" nata nell'anno 2000, molte delle sue opere realizzate negli anni passati, sono dedicate all'Universo e hanno avuto riscontro nelle scoperte scientifiche attuali attraverso il telescopio spaziale Hubble.

«Per esempio - spiega l'artista Franco Angelosante- l'opera Galassia si ispira all'immagine fotografata nei mesi scorsi nella galassia trovata ai limiti dei confini dell'universo a noi conosciuto, mentre culla di stelle è stata trovata all'interno della nostra galassia. Le onde gravitazionali- prosegue l'artista- e i buchi neri realizzati prima ancora che venisse messo in orbita il telescopio spaziale Hubble. Il grande cubo chiamato Metaphora realizzato nel 2004 e fotografato per la prima volta l'anno scorso e di nuovo quest'anno dalla sonda spaziale Soho. La straordinaria somiglianza della sua opera Genesi con il grande laboratorio del Cern di Ginevra realizzato per trovare il bosone di Higgs e per ultimo le realizzazioni sul Covid nel 2015. Tali opere che sono diventate delle vere e proprie premonizioni verso il futuro, una straordinaria tendenza alla precursione dei tempi».
Angelosante, aquilano, è uno tra gli autori più creativi e originali nel panorama artistico e contemporaneo, tra spazi e volumi, illuminazioni e movimenti, principali protagonisti nella sua spaziale e originale tecnica di pittura, che riesce a rapire gli sguardi di chi ammira le sue opere, in un vortice di trascinanti emozioni.

«Attualmente le ultime opere che sto realizzando- precisa il pittore- hanno una base complessa di ricerca e studio filosofico che è prematuro oggi parlarne poiché si parla di fisica e meccanica quantistica, di stringhe, di entanglement di anima e della coscienza dell'uomo, parole non comuni nell'arte e alla stragrande maggioranza delle persone e con molti distinguo anche da parte di chi le studia, poiché esse vanno al di là della creazione stessa dell'universo e più precisamente prima del suo inizio ed alla materia ed energia ad esso contenuta, con risvolti che interrogano l'uomo e la sua fede in generale.

L'unica cosa che chiaramente aiuta molto è l'immaginazione non esistono basi scientifiche a essa collegate nessuno può scrivere cose attualmente non dimostrate, ma sappiamo che con l'immaginazione noi possiamo correre molto più veloce di ogni ricerca scientifica non a caso lo stesso Albert Einstein era solito dire che la cosa più importante dell'uomo risiedeva proprio nella sua immaginazione. Il paradosso- precisa Angelosante- è che un artista si interroghi su risvolti della vita e che lo portano ad indagare sulle ricerche scientifiche attraverso l'arte ed uno scienziato come Einstein che con la sua cultura scientifica utilizzi l'immaginazione propria degli artisti per descrivere futuri scenari scientifici. È chiaro- conclude- che con tutti questi stravolgimenti nel campo della scienza che ci coinvolge l'artista attuale non può rimanere saldo solo alle vecchie tendenze artistiche ma esso stesso deve per forza di cose progredire nel nuovo linguaggio espressivo dell'arte contemporanea».

Sabrina Giangrande

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