Violenze sessuali su 11 adepti nella comunità spirituale: a giudizio il santone e la segretaria

Il caso in Abruzzo: nelle denunce si riferirebbe «di orge, rituali magici, training spirituali»

Violenze sessuali su 11 adepti nella comunità spirituale: a giudizio il santone e la segretaria
di Teodora Poeta
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Sabato 25 Marzo 2023, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 08:53

Anziché ritrovare la voglia di vivere ed agire che Pietro Tamburella, alias "Aquila senza nido" prometteva sulla sua piattaforma Internet denominata Tardis, sarebbero finiti in una presunta rete di violenza sessuale di gruppo, soggiogati proprio da quell'uomo di 53 anni con il forte carisma nonché fondatore e presidente del movimento universale "Umani in divenire" e dalla sua collaboratrice 43enne Valeria Ficarra. Ieri, entrambi, sono stati rinviati a giudizio dal gup Marco Procaccini dopo una lunga udienza preliminare (il processo inizierà a maggio).

Undici sono le parti civili che si sono già costituite, tutti ex adepti del movimento che hanno poi denunciato di aver subito presunti abusi sessuali di gruppo quando vivevano nel villaggio a Floriano di Campli e Padula di Roseto (Teramo) tra il 2012 e il 2019.

Tamburella è lo stesso che nel 2011 ha lanciato in Italia la prima giornata nazionale degli abbracci, che in realtà già esisteva almeno dal 2004 in Australia. Ma secondo l'accusa lui sarebbe lo stesso che, insieme a Ficarra, in questi anni avrebbe abusato delle condizioni «di vulnerabilità psicofisiche» di una serie di adepti del movimento che si erano avvicinati a loro, tutti in momenti di fragilità e alcuni anche di difficoltà economica. Tra loro c'è pure chi ha donato tutti i propri averi: soldi, gioielli e altri oggetti di valore per un totale di quasi 15mila euro. Nelle denunce si riferirebbe «di orge, rituali magici, training spirituali». Solo una volta abbandonato il movimento gli ex seguaci sono riusciti a raccontare cosa presumibilmente sarebbe accaduto contro la loro volontà. C'è, infatti, chi ha denunciato di aver subito violenze dopo essere rimasto per giorni senza dormire perché nella comunità si svolgevano, secondo modalità rigide imposte da Tamburella, «rigenerazioni spirituali» con la presunta collaborazione di Ficarra.

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C'è chi, dopo un periodo di digiuno prolungato e pratiche di sonno polifasico, sarebbe stato portato in una stanza, bendato e fatto inginocchiare nudo su un letto. Dopodiché l'ordine di praticare l'autoerotismo, mentre accanto Tamburella continuava ad agitargli una campana tibetana. O ancora si riferirebbe di presunti abusi su donne, da entrambi gli imputati nel tentativo di essere «indottrinate», come sostiene l'accusa. Si parla di un collaudato schema comportamentale in cui i rituali pseudoreligiosi avrebbero dissumulato vere e proprie «aggressioni di natura sessuale» con gli adepti che venivano quasi sempre adescati via Internet attraverso la piattaforma Tardis che è proprio deputata da Tamburella alla diffusione delle sue filosofie in materia di eco villaggi, radionica, figure archetipali, esoterismo, olismo, chakra e kundalini. Un mondo idilliaco dietro al quale - dicono le indagini - si nasconderebbe altro, con accuse che adesso, però, dovranno essere tutte ancora dimostrate a processo.

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«Sono fiducioso e spero che anche per queste persone possa nascere un po' di serenità», ha commentato subito dopo il rinvio a giudizio lo stesso Tamburella. «Confidavamo di aver già chiarito in udienza preliminare l'innocenza dei nostri assistiti, ma il gup ha ritenuto necessario il vaglio dibattimentale hanno commentato i difensori, gli avvocati Lauro Tribuiani e Giampaolo Magnanimi - Rispettiamo la decisione pur non condividendola, certi che il processo chiarirà la loro estraneità ai gravi fatti contestati».
 

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