Sono state pertanto avviate indagini da parte del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia carabinieri di Popoli, che hanno permesso di ricostruire tutte le violenze e gli abusi commessi dall’uomo, nei cui confronti nel giugno 2015 è scattato l’arresto. In primo grado, è stato condannato a dieci anni di reclusione. Nei giorni scorsi, sulla vicenda, si è pronunciata anche la Corte di Cassazione che lo ha condannato a otto anni. A seguito della sentenza definitiva, l’altro ieri i carabinieri, coordinati dal capitano Giovanni Savini, lo hanno prelevato dalla sua abitazione nel centro di Scafa e condotto in carcere. Per madre e figlia, la fine di un lunghissimo incubo. Anni e anni di abusi, vessazioni e soprusi senza avere la possibilità, per vergogna e soprattutto per paura, di raccontare l’inferno che stavano vivendo dentro le mura domestiche.
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